Fiumi di droga in Valsassina, sgominata una pericolosa banda italo-albanese

Tempo di lettura: 5 minuti
Drug Valley Valsassina spaccio droga

Una gang radicata sul territorio: in 2 anni 21 mila cessioni per un giro di diversi milioni di euro

Con la violenza avevano creato un clima di paura e omertà. Spaccio anche nei bar e addirittura nei rifugi

VALSASSINA – Si chiama Drug Valley l’importante operazione con la quale la Squadra Mobile della Polizia di Stato di Lecco ha smantellato una pericolosa banda di spacciatori italo-albanesi, talmente radicata in Valsassina (tra Ballabio, Cremeno, Barzio e Cassina), che aveva il monopolio del florido mercato della droga. Attraverso metodi estremamente violenti aveva creato un clima di paura e omertà che hanno reso particolarmente complicate le indagini. Il gruppo si erano letteralmente conquistato un pezzo di territorio: nel giro di due anni la Polizia ha accertato almeno 21 mila cessioni di droga, cocaina e hashish, per un giro d’affari di diversi milioni di euro.

Nella giornata di ieri, mercoledì, sono state arrestate 5 persone (tra cui anche un minorenne), tutti uomini, 3 di origini albanesi e 2 italiani nativi del Lecchese (il più vecchio intorno ai 50 anni di età, il più giovane sulla trentina). Mancano ancora all’appello altre due uomini di origini albanesi, uno destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e l’altro dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

drug_valley_droga_valsassina_20240314
Il Questore Ottavio Aragona

A presentare l’esito dell’articolata operazione è stato il Questore di Lecco Ottavio Aragona: “Un risultato importante perché riguarda un territorio che, recentemente, non era mai stato interessato da simili azioni di polizia giudiziaria. Questo attesta la nostra attenzione nei confronti di un territorio che ha una importanza strategia. Le indagini hanno poi fatto emergere anche reati diversi dallo spaccio di droga che avevano creato parecchio allarme sociale”.

Tutto è partito nel giugno 2022 dopo la segnalazione di alcuni cittadini attraverso l’applicazione YouPol, a cui si erano aggiunte richieste di intervento da parte di alcuni sindaci della zona. Le cessioni di droga avvenivano tramite incontri, la banda era talmente radicata sul territorio che i clienti sapevano dove andare a cercare gli spacciatori. A volte gli incontri avvenivano nei bar della zona dove la sostanza veniva subito consumata. La Polizia ha accertato anche scambi e consumo di droga addirittura in alcuni rifugi di montagna.

“E’ un’operazione che si differenzia dalle altre perché va a interessare un territorio che poteva apparire fuori dalle aree più critiche. La Valsassina diventa così un ulteriore territorio da attenzionare – ha detto il Procuratore di Lecco Ezio Domenico Basso -. Il giro di droga che è stato scoperto è di rilievo e, proprio ieri, è stato rinvenuto un grosso quantitativo di stupefacente già pronto per essere immesso sul mercato, e questo è già un riscontro della bontà dell’indagine”.

drug_valley_droga_valsassina_20240314
Il Procuratore Ezio Domenico Basso

Durante l’esecuzione dei provvedimenti avvenuta nella mattinata di mercoledì, la Squadra Mobile, coadiuvata dal Reperto Prevenzione Crimine, ha trovato 8 panetti di hashish (1 kg) in casa del soggetto principale e 3 panetti nella disponibilità del figlio minorenne che è stato arrestato. Il gruppo criminale aveva creato un vero e proprio monopolio che riforniva clienti affezionati residenti in zona, durante le indagini ne sono stati ascoltati una settantina e un’altra settantina si è rifiutata di collaborare per paura di ritorsioni, tanto che alcuni sono stati indagati per favoreggiamento.

“Non è stata un’indagine semplice poiché la Valsassina è un territorio abbastanza chiuso, dove tutti si conoscono e alcuni clienti non hanno voluto parlare per paura di ritorsioni – ha detto il dirigente della Squadra Mobile Enzo Pasquale -. Uno dei soggetti di etnia albanese è stato protagonista anche di episodi di estorsione e minacce aggravate, sintomo di una pericolosità sociale che non si ritrova in altri contesti di spaccio”.

drug_valley_droga_valsassina_20240314
Il Dirigente della Squadra Mobile Enzo Pasquale

Si sentivano così padroni del territorio che non esitavano ad alzare l’asticella della pericolosità sociale tanto che, connessi allo spaccio, sono stati contestati i reati di estorsione e minaccia per aver costretto uno degli acquirenti a vendere l’immobile di proprietà (circa 80 mila euro il valore) per riscuotere il debito di droga. Allo stesso soggetto è stato anche contestato il reato di favoreggiamento per l’immigrazione clandestina e concorso con un connazionale nel reato di falso ideologico commesso da privato, per avere organizzato un matrimonio falso, celebrato all’unico scopo di regolarizzare la posizione di immigrato clandestino complice dell’uomo, il quale ha costretto sempre un acquirente di droga a una promessa di matrimonio. Il cittadino straniero, insieme ai propri complici, dopo aver costretto l’acquirente di droga a ripianare i debiti con la vendita forzata dell’immobile, ha incassato il denaro dissimulando l’operazione di recupero credito attraverso false fatturazioni di opere edili mai realizzate utilizzando la società di un complice con sede nel comune di Padova. Quindi le somme venivano accreditate sul conto corrente della società di Padova, poi trasferite in una banca in Lituania su un conto intestato a un ulteriore complice.

drug_valley_droga_valsassina_20240314

“Ringrazio la Squadra Mobile che è in grado di produrre risultati significativi – ha aggiunto il Procuratore Basso -. Resta preoccupante la diffusione del fenomeno che noi, con le forze che abbiamo, riusciamo ad arginare, ma è molto radicato sul territorio. Non è facile contrastarlo, ma la polizia ce la mette tutta e noi, come Procura, diamo tutto il supporto possibile. Operazioni come questa sono un segnale importante da parte delle istituzioni che non sono insensibili alle istanze del territorio”.

Le testimonianze degli acquirenti lasciano trasparire con quanta spregiudicatezza e disinvoltura abbiano agito gli indagati, probabilmente sicuri di restare impuniti grazie alla convinzione maturata dopo anni di indisturbata attività. Gli stessi assuntori erano terrorizzati perché alcuni soggetti del sodalizio criminali avevano fama di girare armati e non farsi scrupolo di usare le armi per recuperare i crediti dai debitori più reticenti.

drug_valley_droga_valsassina_20240314

Un duro colpo quello inferto dalla Polizia allo spaccio della droga sul nostro territorio, con la consapevolezza, oggi più che mai, che nessun territorio è immune.