Un piccolo corteo e poi la messa alla chiesetta di Santa Caterina
“Preghiamo per due nuovi angeli, possano per sempre correre nei pascoli del cielo”
MARGNO – “In questo momento così buio, non perdiamoci d’animo, facciamoci coraggio l’un l’altro. Questa sera, ricordando Elena e Diego, due nuovi angeli, preghiamo per loro, per il loro padre Mario e per mamma Daniela, il cui dolore è indicibile in queste ore. Pensando a loro preghiamo per tutti i papà, per il loro ruolo educativo, per tutte le mamme, per tutti i figli e le figlie”. La comunità di Margno con il parroco Don Bruno Maggioni si è stretta nel lutto e nella veglia, mercoledì sera, per Elena e Diego, i due gemelli di 12 anni uccisi dal padre nella notte tra venerdì e sabato scorso. Mario Bressi, 45 anni, dopo aver compiuto il duplice omicidio si era poi a sua volta tolto la vita gettandosi dal Ponte della Vittoria a Cremeno.
Una tragedia che ha scosso profondamente il piccolo paesino dell’Alta Valsassina dove la famiglia Bressi era conosciuta: i nonni dei piccoli Elena e Diego frequentano Margno da oltre 40 anni. L’orrore si è compiuto nell’appartamento dove papà Mario e i figli erano soliti trascorrere periodi di villeggiatura, proprio come quello che stavano vivendo prima che il 45enne decidesse di porre fine per sempre alla vita dei suoi bambini, forse per vendicarsi della moglie che voleva la separazione.
Ancora da chiarire se l’omicidio sia stato premeditato o frutto di un raptus improvviso. L’esame autoptico effettuato sulle salme dei due gemelli ha confermato che Elena e Diego sono stati strangolati, poco dopo essere andati a dormire. Sarà l’esame tossicologico a rivelare se prima di compiere il gesto il padre li avesse sedati, ma per avere gli esiti bisognerà ancora aspettare.
E mentre le indagini proseguono e si attendono le date dei funerali, le due comunità toccate nel profondo dalla tragedia, quella di Margno e quella di Gessate nel milanese, dove la famiglia Bressi viveva, non si danno pace. Difficile, impossibile spiegare un gesto così.
A Margno il parroco Don Bruno ha indetto una veglia per Elena e Diego. L’appuntamento era alle 20 di fronte alla Chiesa di San Bartolomeo. Da qui il piccolo corteo si è spostato fino alla chiesetta di Santa Caterina di Bagnala dove molti altri cittadini, tra cui il sindaco Giuseppe Malugani, attendevano.
“Dedico questa eucarestia agli angeli, a due nuovi angeli – ha esordito Don Bruno che in processione ha portato due palloncini, uno rosa e uno azzurro – Elena e Diego, che hanno avuto una piccola storia, ma intensa. Cerchiamo, in questo luogo di pace, conforto e serenità, preghiamo per mamma Daniela perché questo nostro pensiero le giunga nel cuore”. Invocando il perdono per Mario Bressi, il parroco non è riuscito a trattenere le lacrime: “E’ un dolore così grande, ma a Gesù chiedo di perdonarlo. Prega per Elena e Diego, perché continuino a correre instancabilmente nei pascoli del cielo, per mamma Daniela, per i nonni, per tutti coloro che hanno conosciuto questa famiglia”.
Alla veglia c’erano anche i signori Cesare e Renata Aldini, amici stretti dei nonni di Elena e Diego e molto vicini alla famiglia Bressi. Sono stati gli ultimi a vedere i due fratellini vivi, venerdì sera, mentre giocavano in cortile. Gli avevano anche scattato una fotografia. Renata è stata l’unica, oltre la madre e, naturalmente, i soccorsi e gli inquirenti, a rivederli, purtroppo esanimi nei loro letti, il mattino seguente: “Non mi toglierò più quell’immagine dalla testa, mai più” riesce solo a dire. Cesare invece ha chiesto ai presenti di non giudicare: “Hanno detto tutto il male del mondo nei confronti di Mario, posso capire, ha fatto una cosa orrenda, pazzesca, mostruosa. Ma se voi lo aveste conosciuto…se un genitore avesse conosciuto Mario avrebbe detto: ‘Che figlio perfetto’. Era buonissimo. Sono cinque giorni che mi chiedo cos’abbia fatto. Per questo vi chiedo, non giudicate”.
Alla fine della funzione i presenti hanno intonato “Signore delle cime”: “Elena e Diego amavano le montagne, soprattutto le nostre. Mi sembra il canto più appropriato” ha concluso Don Bruno.
GALLERIA FOTOGRAFICA