Vittime del lavoro: anche Lecco conta le sue “morti bianche”

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LECCO – Una strage senza fine, quella delle morti “bianche”: lo scorso anno in tutta Italia sono state 790 le persone che hanno perso la vita sul lavoro e quasi 745 gli incidenti denunciati all’Inail; dati che fanno intravedere comunque un decremento rispetto al 2008 sia per quanto riguarda le morti (-28,8%) che per gli infortuni (-22,8%).

Un rallentamento, emerso dai dati dell’Anmil, che però, come spiegato dalla stessa associazione, dipendono anche dalla crisi economica e dalla chiusura di tantissime aziende sul territorio nazionale. Le statistiche sono state diffuse domenica, in occasione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro.

Una ricorrenza che non risparmia Lecco: nel 2012 il nostro territorio ha fatto contare 3.738 incidenti e quattro morti accadute tutte tra giugno e luglio.

Una tragica estate iniziata il 25 giugno con il fatale incidente alla Beri di Primaluna e con la morte del 78enne titolare Carlo Beri, schiacciato da un mucchio di legname che stava trasportando con il carrello elevatore.

Lo stesso giorno è stato stroncato da un infarto l’imprenditore 66enne di Civate, Luigi Valsecchi, proprietario della SILT, colpito dal malore mentre era impegnato nel trasferimento del proprio magazzino di Sirone.

Solo pochi giorni dopo, il 3 luglio, il 46enne monzese Massimiliano Pelli, co-titolare dell’zienda Pelli Autotrasporti, è stato travolto da un tornio che stava scaricando presso l’azienda Muttoni di Abbadia Larina.

Ad Onno invece, a distanza di 3 giorni, la morte del muratore 37enne Simone Binda, rimasto agganciato con il braccio alla miscelatrice.

Per quanto riguarda il 2013, l’Osservatorio Indipendente di Bologna ha annunciato che dall’inizio dell’anno sono documentati 462 lavoratori italiani morti per infortuni sui luoghi di lavoro ed oltre 920 se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere.

A Lecco ricordiamo la scomparsa ad aprile di Romeo d’Ettore, 57enne di Valmadrera, schiacciato da un imballo alla Butti Trasporti mentre con il carrello elevatore lo stava scaricando da un autotreno, e Fabio Bolis,  47enne di Erve, operaio  della Metallurgica Alta Brianza (MAB), ucciso da un infarto mentre svolgeva il proprio turno lavorativo nell’azienda lecchese.