Monte Marenzo. “Ri-scopriamo” un tesoro d’arte della chiesa parrocchiale

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Madonna del Rosario Monte Marenzo

Il professor Massimo Tavola presenta la tela “La Madonna del Rosario” di Enea Salmeggia

L’appuntamento è per giovedì 7 ottobre alle ore 20.30 presso la chiesa parrocchiale

MONTE MARENZO – “Da chi ci ha preceduto abbiamo ricevuto in eredità un patrimonio artistico molto prezioso, segno della loro fede e devozione, pegno di una tradizione da continuare e trasmettere a nostra volta. Se pensiamo, poi, a quanti sacrifici e rinunce
hanno fatto, anche da indigenti, per poterci donare e tramandare questo tesoro deve nascere in noi un gran senso di riconoscenza e rispetto. Ma deve sorgere anche una
reazione di responsabilità nel desiderare di conservare e proteggere le ‘perle d’arte’ che abbiamo avuto come in una specie di ‘successione’ comunitaria. Per donarle anche noi alle future generazioni e mantenere memoria di una ‘storia’ che ha fondato una ‘fede’ che è diventata ‘cultura’, consolidandosi in un patrimonio di valori di cui, malgrado spesso la nostra indifferenza, esse sono scrigno sempre traboccante di ispirazione, provocazione e ‘annuncio’. Stimolo, modalità e strumento di ‘rivelazione’, spesso al di là della nostra stessa capacità di consapevolezza. Soprattutto per noi che nel tempo dell’immagine abbiamo perso il senso ‘della Parola’. L’opera d’arte riesce a farci riavvicinare alla ‘parola detta’ di cui cerca di esserne un veicolo, una confezione per noi intrisi e travolti da fiumi di informazioni sconnesse dal non facile ‘senso’“.

La premessa del professor Massimo Tavola vuole introdurre le persone all’iniziativa in programma domani, giovedì 7 ottobre, a Monte Marenzo, in occasione della Madonna del Rosario. Il professor Tavola, ancora una volta, ha pensato di volgere il suo sguardo al mondo dell’arte perciò alle ore 20.30 presso la chiesa parrocchiale di Monte Marenzo presenterà la tela “La Madonna del Rosario” di Enea Salmeggia, illustrandone in particolare gli aspetti iconologici e spirituali.

Il professor Massimo Tavola
Il professor Massimo Tavola

“Ricordiamoci che la ‘bellezza salverà il mondo’ come scriveva Fëdor Dostoevskij e l’arte è e sarà sempre uno dei più efficaci mezzi di comunicazione ed espressione della bellezza. Segni e comportamenti ci rivelano che a volte siamo dimentichi, per non dire ignoranti, (nel senso di ignorare), di questa conoscenza, comprensione e consapevolezza – continua il professor Tavola -. Non dobbiamo, come purtroppo a volte avviene ed è accaduto, lasciar vincere l’impietoso logorio del tempo insieme a quello dell’indifferenza. Certe edicole votive e cappellette spostate e mai più ricollocate dopo lavori edilizi ed altre abbandonate all’irreversibile progressiva cancellazione prodotta dal tempo, dalle intemperie e dall’incuria ce ne danno un amaro esempio”.

Il professore sottolinea l’importanza di “riscoprire”, “rispolverare”, in un certo senso “far
risorgere” la forza comunicativa e “didattica”, cioè di insegnamento, delle opere d’arte religiosa di cui è ricco il nostro territorio, in maniera speciale la chiesa di Monte Marenzo: “Desidero evidenziare ciò che abbiamo da riscoprire in riferimento alla Festa che stiamo per rivivere nei prossimi giorni. I riferimenti artistici alla Madonna del Rosario nel nostro territorio sono quattro. Oltre alla statua della Madonna del Rosario, portata in processione, scolpita da Luigi Carrara nel 1880 e posta nella nicchia realizzata ad hoc nell’altare laterale, ‘spodestando’ il dipinto dell’Addolorata che è stato successivamente spostato nell’oratorietto attuale che si ritiene essere corrispondente in parte al vano della cosiddetta ‘Cappella dei morti’, abbiamo un affresco esterno settecentesco contornato da cornice in stucco posto su uno precedente del seicento avente tema macabro e, pertanto, legato in modo evidente alla peste del XVII secolo. Infatti, è posto sulla parete esterna della chiesa corrispondente alla facciata di quella che un tempo era la ‘Cappella dei morti’. Anche quest’opera ‘sovrapposta’ è dedicata alla Madonna del Rosario, come si può dedurre, sebbene in condizioni di parziale visibilità per la deturpazione del tempo, dalla classica iconografia che si esprime nel gesto di Maria di offrire materialmente il rosario all’uomo e ‘proporlo’ spiritualmente come una preziosa, ‘salutare’ ed efficace pratica di preghiera. Non solo potente contro la pestilenza, ma contro tutti i mali”.

La tela della Madonna del Rosario

Altra originale rappresentazione è lo stendardo processionale con presente questo invito alla recita del rosario: “Abbiamo avuto modo tutti di vederlo perché posto in chiesa e sul sagrato insieme alla statua nelle celebrazioni dello scorso anno. Un invito alla preghiera mariana viene espresso con altra solennità ed eleganza e con un codice di simbologia e richiami di personaggi nell’opera che evidenziamo attraverso le foto qui allegate e che riceverà un’adeguata presentazione proprio il giorno della solennità in parola. Diamo l’attenzione e la valorizzazione che si merita la preziosa ‘Tela del Rosario con i santi Bernardo, Domenico, Pietro martire e Margherita composti intorno a un piacevole brano di paesaggio; ricordando la data 1616 presente sulla sacrestia e l’esistenza di una cappella alla Vergine e Pietro martire datata dai Ginammi, la tela doveva essere la competente pala e risalire a quel tempo’. Opera pittorica che il Borghi Angelo, coautore del noto libro su Monte Marenzo, di cui ho riportato le testuali parole assegna a Enea Salmeggia detto il
Talpino, autore tardorinascimentale”.

“Più breve e solenne Mons. Luigi Pagnoni, importante, noto e autorevole responsabile diocesano del patrimonio artistico evidenziando in un articolo di circa trent’anni fa l’antichità, la bellezza e la preziosità della nostra chiesa parrocchiale affermava: ‘… delle pitture la più antica è la tela della Madonna del Rosario di Enea Salmeggia (m.1626), purtroppo compromessa da un incauto restauro’. Attribuiva quindi con decisione e senza dubbi l’opera a quell’autore che uno storico bergamasco del 700 Francesco Tassi definiva ‘uno dei principali pittori che abbia prodotti la nostra patria’ e qualcuno l’ha chiamato anche
‘il Raffaello bergamasco’. Quindi autore da non sottovalutare e che scopriremo nella presentazione della tela che avverrà la sera del 7 ottobre 2021. Così grazie anche a quest’opera preziosa, non si perde nel tempo, rimane viva e ritorna attuale in modo speciale per la nostra comunità proprio con questa ricorrenza, la preghiera mariana attraverso il santo rosario. Un ‘tesoro’ che possiamo ogni giorno tenere tra le mani”.