Il giornalista Servegnini a Lecco: “Viviamo un tempo d’inquietudine”

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La serata è stata organizzata nell’ambito della mostra su Lorenzo Lotto che si concluderà il 4 luglio

Il giornalista e scrittore ospite dell’evento: “E’ il momento delle decisioni importanti e delle idee”

LECCO – “Quali sono gli elementi concreti della rinascita dopo la pandemia?”. L’arte, e le opere del pittore Lorenzo Lotto, sono il punto da cui partire per iniziare a rispondere. Le voci quelle del giornalista e scrittore Beppe Severgnini, ospite sul palco di Piazza Garibaldi, e di Giovanni Frangi, curatore artistico della mostra organizzata dall’Associazione Culturale Madonna del Rosario nelle sale di Palazzo Paure.

“E’ un’esperienza anomala, confrontarsi con un artista come Lotto – spiega Frangi – le difficoltà dovute al Covid-19, ha hanno fatto capire come il lavoro abbia assunto una forza inaspettata.  Spesso nell’arte si lavora circoscritti nel proprio ambito – continua – in questo caso c’è un rapporto costante con la città e con i ragazzi coinvolti che hanno fatto da guide”.

 

Sono 330 i giovani coinvolti in un progetto di  alternanza scuola-lavoro per guidare i visitatori fra le opere. Sul palco Laura Polo D’Ambrosio responsabile progetto scientifico della mostra: “Abbiamo voluto innanzitutto condividere con i ragazzi questo percorso – spiega – L’opera di Lotto ha dei dettagli che appartengono alla nostra storia tanto da coinvolgerci. Riconosciamo indizi di umanità. Il percorso dei ragazzi, iniziato con alcuni incontri on line, ha portato il loro sguardo oltre la pittura, per incontrare la conoscenza della realtà e trasmetterla ai visitatori”.

 

Chiara Giorgia e Stella, tre ragazze del gruppo di guide, hanno preso la parola sul palco. “Perché lo abbiamo fatto? – dicono – Ci siamo messi in gioco e non è stato sempre facile, ma ci siamo stati. Ognuno di noi aveva una ragione diversa, chi si è impegnato per ritornare ad avere contatti con le persone, chi per avvicinarsi al mondo dell’arte, superare le proprie difficoltà, fare esperienza”.

 

Per Mons. Davide Milani, Prevosto di Lecco e presidente dell’Associazione Culturale Madonna del Rosario: “Il colpo di grazia (inteso come grazia divina) in pandemia è stata proprio questa esperienza. Quando più di un anno e mezzo fa abbiamo pensato questo percorso, non avremmo mai pensato all’emergenza sanitaria, il colpo di grazia è la possibilità di essere al servizio di qualcuno. Insieme ad un gruppo, alle imprese che hanno sostenuto questo progetto, il Comune, la Camera di commercio. Il mio invito per tutti è a rileggere il tempo vissuto e i colpi di grazia, che ci portano in alto, la chiave di lettura per me è stata questa mostra”.

Gli interventi degli organizzatori, poi, lasciano posto alle riflessioni del giornalista Beppe Servegnini: “Il tema che mi è stato affidato non è semplice – sottolinea – si rischia la retorica, l’abbiamo chiamata ripartenza, ma non ha portato bene lo scorso anno. Qualcuno lo chiama risorgimento, ma io la eviterei. E rifondazione fa un po’ Bertinotti, ricrescita un po’ tricologico. E’ un tempo di inquietudine, come il quadro di Lorenzo Lotto. La nostra inquietudine, che è stata diversa in questi mesi, per dramma e dolore. Anche per chi non ha subito dolori è stato un tempo di inquietudine, ma spesso occorre, la quiete è bella ma rischiosa, l’arte viene dall’inquietudine, nella quiete non si fanno grandi capolavori. Questo è un tempo in cui possiamo prendere decisioni importanti. E’ anche il tempo delle idee”.