“Abitare, il Pulcinoelefante”. Alla Galleria Melesi un progetto sullo spopolamento

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(Image by beludise from Pixabay)

Un progetto tra fotografia e scrittura critica per raccontare lo spopolamento a partire da Mussomeli

L’iniziativa si svolgerà sabato 4 ottobre

LECCO – La Galleria Melesi accoglierà la presentazione di Abitare, il Pulcinoelefante (Pulcinoelefante Edizioni, 2025), a cura di Prashanth Cattaneo e con le fotografie di Simone Sapia, già autori del progetto culturale 1EURO dedicato al tema dello spopolamento, in programma sabato 4 ottobre alle 18.

Isabella Maggioni, storica dell’arte, guiderà l’incontro con gli autori Prashanth Cattaneo e Simone Sapia. Durante la serata sarà presentata al pubblico 93014 #1 (Simone Sapia, 2025), la fotografia scelta per l’evento, stampata in edizione numerata e firmata ed esposta nella vetrina della Galleria Melesi.

L’acquisto della stampa sarà accompagnato da un gesto simbolico: a chi la acquisterà verrà consegnato un biglietto che riproduce una pagina di un libretto di assegni di una banca immaginaria, compilato con la cifra di 1 euro, a richiamare la pratica delle case vendute a prezzo simbolico. In questo modo la fotografia sarà ceduta dagli autori attraverso la consegna dell’assegno simbolico.

“Con ‘Abitare’, il nostro Pulcinoelefante (2025), inauguriamo un percorso di ricerca sul tema dello spopolamento che da mesi ci coinvolge e ci appassiona. 1EURO, questo il titolo del progetto, intreccia in modo paritario fotografia e testo critico per raccontare storie di abbandono residenziale in Italia, a partire da Mussomeli (Caltanissetta), paese natale di Simone Sapia e protagonista di questo Pulcino – continuano gli organizzatori – Un grazie speciale va al nostro amico Alberto Casiraghy: realizzare insieme un Pulcinoelefante è per noi un’esperienza unica e preziosa”.

Nel 2023 il sociologo Bertram Niessen ha pubblicato Abitare il vortice. Come le città hanno perduto il senso e come fare per ritrovarlo (UTET), un saggio che intreccia ricerche sul campo, letteratura scientifica e riflessioni di studiosi italiani e internazionali per indagare le trasformazioni urbane, la vita dei cittadini e le pratiche dei consumatori che usufruiscono temporaneamente dei servizi delle città senza realmente abitarle.

Fenomeni come gentrificazione, turistificazione, overtourism e foodification sono oggi al centro del dibattito internazionale: se da un lato le città di tutto il mondo stanno cambiando profondamente sul piano urbanistico e sociale, dall’altro anche la provincia italiana, da Nord a Sud, vive trasformazioni analoghe, i cui effetti, dallo spopolamento alla turistificazione, toccano ormai la vita quotidiana di tutti – continuano i coordinatori dell’evento – Il tema dell’abitare rappresenta oggi una priorità per istituzioni pubbliche e private, studiosi e società civile: servono politiche lungimiranti per contrastare i fenomeni citati e soluzioni concrete, perché senza cittadini e senza abitanti non è possibile immaginare né progettare luoghi di vita”.

In questo contesto si colloca il fenomeno delle “case a 1 euro”, espressione di una storia iniziata decenni fa. Diversi autori se ne sono occupati, poiché si tratta di un effetto tangibile delle trasformazioni urbane e delle politiche abitative che troppo spesso producono disuguaglianze, spopolamento e abbandono edilizio.

Il progetto che Simone Sapia e Prashanth Cattaneo stanno sviluppando intreccia in modo paritario fotografia e testo critico per raccontare storie di spopolamento e abbandono residenziale in Italia, a partire da Mussomeli (Caltanissetta), paese natale di Sapia.

“Il numero del Pulcinoelefante raccoglie alcune immagini delle case siciliane, costruite con un’estetica cinematografica che unisce rigore formale ed emozione, evitando rappresentazioni stereotipate. Le fotografie a colori danno vita a un racconto visivo fatto di dettagli e silenzi, dove gli oggetti diventano testimoni discreti. Non è un lavoro didascalico, ma una narrazione per suggestioni, capace di restituire l’anima di mondi forse dimenticati, spesso ignorati” spiegano gli organizzatori.

“Ogni oggetto ritrovato, una sedia, un libro, un quadro, diventa traccia di memoria, frammento di una storia personale che si intreccia con il presente, con la vita di chi ancora abita questi paesi e con le domande di tutti noi, legati alle nostre terre e affezionati ai luoghi” concludono gli organizzatori dell’iniziativa.

L’evento, aperto al pubblico, rientra nel programma della XXI Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani.

Locandina
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