Espone le ricerche sull’uso espressivo della fotografia istantanea
L’inaugurazione sarà sabato 11 maggio alle ore 19
LECCO – L’associazione culturale Lumis Arte, con la collaborazione del Circolo Fratelli Figini, il patrocinio di Comune di Lecco e Provincia di Lecco, è lieta di presentare la mostra “L’istante non esiste”, che esporrà le ricerche condotte da Raffaele Bonuomo, Rosandro Cattaneo, Luigi Corbetta, Matteo Donzelli, Francesca Della Toffola e Daniele Re sull’uso espressivo della fotografia istantanea (Polaroid e Fuji). Il percorso espositivo presenta alcuni dei diversi approcci con cui è possibile applicare l’istantanea ai diversi generi della fotografia. In particolare saranno visibili le immagini realizzate con le tecniche dell’emulsion lift, il transfer, la manipolazione, il ritaglio e il collage, ma anche la degradazione dell’emulsione. Tutte queste tecniche sono fortemente legate alla manualità degli autori. Un’interessante commistione tra ricerca visiva e intervento manuale. Oltre ai fotografi citati saranno presenti anche delle composizioni di Giulio Cerocchi, dedicate alla moda.
L’esposizione sarà inaugurata sabato 11 maggio alle ore 19 nella sala espositiva del Circolo Figini di Maggianico. In quest’occasione sarà possibile incontrare gli autori e i curatori di Lumis Arte.
La fotografia istantanea è una tecnica analogica a sviluppo “immediato” che in un breve tempo dopo lo scatto porta l’immagine realizzata a una completa visibilità, permettendo di osservare e valutare il risultato ottenuto. Perciò l’istante dello scatto si annulla nell’attesa “immediata” della fotografia sviluppata.
Nell’ambito più creativo questo tipo di immagine, concreta e immediatamente disponibile (non solo subito visibile come oggi è il digitale), ha offerto svariate possibilità di manipolazione e intervento diretto (di cui si approfondirà in seguito la parte prettamente tecnica) per le quali la fotografia scattata non è più l’immagine finale (pronta da guardare e archiviare), ma un oggetto intermedio. Perciò la Polaroid si configura anche come una materia “plastica” da cui estrarre l’immagine finale: la si può “spellicolare” e ottenere un negativo da stampare, seguendo il metodo tradizionale (con l’ingranditore o a contatto); si può “stampare” l’immagine in via di sviluppo su un foglio di carta, oppure si può trasportare l’emulsione ormai fissata su un altro supporto; si può sfruttare la trasparenza della “finestra” per aggiungere elementi esterni all’immagine (Nino Migliori, ad esempio, vi inserisce la foglia d’oro); oppure ci si può disegnare e scrivere sopra; la si può scansionare, ingrandire e alterarne la cromia; la si può usare come un “normale” pezzo di carta da tagliare e/o incollare in configurazioni diverse e/o composizioni multiple; infine, la si può anche stracciare e buttare via.