Il giornalista e scrittore ospite alla Libreria Cattaneo
“I miei libri? Sono vicini alla realtà. Non posso scrivere libri facili in una vita difficile”
LECCO – Il giornalista e scrittore Piero Colaprico ospite di Leggermente. Venerdì pomeriggio l’autore, nota firma di Repubblica e autore con Pietro Valpreda della serie con il Maresciallo Pietro Binda , ha tenuto alla Libreria Cattaneo di via Roma la presentazione del suo ultimo romanzo, il giallo “Requiem per un killer”, edito da Feltrinelli. Una storia ambigua con protagonista Marco Michele Sigieri, Emme-Emme, un antieroe nel doppio ruolo di sovrintendente alla Omicidi di Milano e di sicario di don Benigno Morlacco, boss della ’Ndrangheta che gestisce gli affari nel Nord Italia.
Una storia ispirata ad un fatto di cronaca accaduto negli anni del boss Angelo Epaminonda detto Il Tebano, il primo pentito di mafia a Milano: “Credo di essere l’ultimo giornalista ancora vivo ad averlo intervistato, ebbene, venne fuori che un poliziotto della Squadra Mobile era anche un killer della mala. Probabilmente questo romanzo è nato nel mio inconscio proprio da quella scoperta” ha raccontato Colaprico.
“Qualcuno, soprattutto lettrici donne, ha detto di aver visto anche della bontà nel mio protagonista. Non lo so, la sua storia è ambientata in un mondo feroce, quello della mafia, e pieno di regole, quello della Polizia: nato in Calabria, intelligente, allevato dai boss della ‘Ndrangheta, Emme-Emme si salva perché è un accanito lettore. E’ una storia di ambiguità, che ho scritto prendendo spunto dalle cose che ho conosciuto e di cui mi sono occupato da giornalista. Ho dunque messo un po’ di realtà nella finzione letteraria”.
La presentazione del romanzo, il primo scritto in prima persona dall’autore, è stata anche occasione per Colaprico di raccontare qualcosa della sua storia personale e del suo percorso: “Non provengo da una famiglia di studiosi, anzi, l’opposto – ha detto – sono stato l’unico a fare il Liceo Classico e questo grazie ad una professoressa delle medie che aveva detto a mio papà che avrebbe dovuto iscrivermi a quella scuola. Mio padre lo chiese anche al Parroco, per sicurezza. Mi piaceva leggere, e leggevo tanto. Mia zia una volta volle farmi un regalo, andò in libreria e chiese dei libri ‘per il nipote che leggeva’. Avevo 14 anni, arrivò con tre libri, uno sulla storia di Malcom X, il capo delle Pantere Nere, ‘Il Maestro e Margherita’ di Michail Bulgakov e il terzo non me lo ricordo. Il libro di Bulgakov mi folgorò: ricordo che nel leggerlo pensai, ‘il mio desiderio è di scrivere un libro di letteratura’. Non sono ancora riuscito a scriverlo e forse morirò senza riuscirci”.
Ad ispirare Colaprico nella scrittura come spiegato ci sono anche Joyce e i maestri del giallo quali Jim Thompson, Simenon, Dürrenmatt. “In ‘Requiem per un killer’ ho tuttavia voluto sovvertire un po’ le regole del romanzo giallo: all’inizio il protagonista riceve un ordine che viene effettivamente eseguito dopo 50 pagine. Alla fine del libro ne mancano altre 250. Di solito invece il giallo per risolversi impiega tutte le pagine…insomma, ho voluto cambiare un po’ le cose. E no, i miei libri non sono facili, ma non è quello che cerco nella scrittura: non posso scrivere cose facili in una vita difficile“.