“Il solitario” e “Mare in burrasca” tra le fotografie premiate nei concorsi nazionali
LECCO – C’è chi la neve la rincorre per una discesa, chi la evita e chi la trasforma in racconto. Mauro Lanfranchi, fotografo lecchese, appartiene decisamente a quest’ultima categoria. Con uno sguardo sensibile e una passione autentica per la montagna, continua a raccogliere riconoscimenti in ambito fotografico, confermandosi voce visiva attenta e personale del paesaggio alpino italiano.
“Dopo la grande soddisfazione di avere avuto una mia fotografia scelta fra oltre 4000 dal grande fotografo americano Steve McCurry, per il concorso ‘IN MONTAGNA’, tre altre mie immagini hanno ottenuto importanti riconoscimenti in ambito fotografico,” ha raccontato Lanfranchi, con l’umiltà e l’entusiasmo di chi vive la fotografia non come vetrina, ma come viaggio interiore.
Tra i nuovi traguardi, spicca la menzione speciale per il turismo sostenibile ricevuta nell’ambito della sedicesima edizione di “Obiettivo Terra”, il prestigioso concorso nazionale promosso dalla Fondazione UniVerde e dalla Società Geografica Italiana, che valorizza parchi e aree protette italiane. Lo scatto premiato, “Mare in burrasca”, non immortala onde ma un altopiano carsico alle pendici della Presolana, la “Regina delle Orobie”. Ancora una volta, la neve è protagonista. “Come sempre, la neve, nelle sue innumerevoli sfaccettature, continua ad essere tra i miei soggetti preferiti”, spiega Lanfranchi.
La cerimonia di premiazione si è tenuta mercoledì a Palazzo Valentini a Roma, alla presenza del Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e di numerose autorità, accolte da Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde. Mauro Lanfranchi non ha potuto partecipare di persona, ma ha voluto esserci comunque: “Ho inviato un breve video girato sul Monte Barro, nel quale commento il singolare scorcio del Parco delle Orobie bergamasche”.

E non finisce qui. Un altro scatto, “Il solitario”, è stato selezionato dalla Fondazione Grand Paradis di Cogne, per il concorso “Minimal – Il minimalismo nella foto naturalistica”. In un contesto dove la bellezza nasce dalla sottrazione, la fotografia di Lanfranchi colpisce per la purezza della composizione: un solo abete innevato e la traccia di una volpe tra i pendii immacolati dei Piani di Artavaggio. “Un tema intrigante in grado di suscitare forti emozioni nel saper cogliere l’essenza della natura usufruendo di pochi elementi”, ha spiegato il fotografo.
Infine, anche se non premiato, è stato selezionato tra i finalisti del concorso “Beyond Snow” uno scatto realizzato dopo una nevicata nei pressi del rifugio Cazzaniga-Merlini, sotto un cielo carico. Il tema, quanto mai attuale, riguarda le località sciistiche che, a causa dei cambiamenti climatici, sono costrette a reinventarsi. Un autoscatto, dunque, per raccontare un cambiamento che coinvolge la montagna e chi la vive. “Confesso un pizzico di delusione, ma ci sta… Non sempre si può vincere, così diceva un noto brano degli anni ’60”, chiosa con serenità.

Il nome di Mauro Lanfranchi, classe e costanza unite a una rara capacità di osservazione, continua a farsi spazio nel panorama nazionale. E, neve dopo neve, scatto dopo scatto, ci ricorda quanto il silenzio della montagna possa ancora parlare.

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