I femminicidi e lo sguardo di chi resta nell’indagine fotografica di Stefania Prandi
L’inaugurazione è in programma sabato 26 ottobre alle 18: la mostra resterà aperta fino al 3 novembre nella sede di ArteE20
MERATE – Verrà inaugurata sabato 26 ottobre alle 18 la mostra fotografica “Le conseguenze”, progetto che Stefania Prandi, fotografa e giornalista, ha realizzato attraverso “un reportage lungo tre anni che racconta, attraverso le parole di chi sopravvive al femminicidio, gli esiti drammatici della violenza di genere”.
L’esposizione resterà aperta al pubblico fino al 3 novembre ed è promossa dal gruppo Ora Basta all’interno del ricco programma di iniziative organizzato, come da diversi anni a questa parte, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne (QUI IL VOLANTINO COMPLETO).
Composta da trenta foto, la mostra propone un “viaggio” nelle immagini e nelle testimonianze dei cosiddetti “orfani di femminicidio” – termine con cui si intende l’uccisione oppure la scomparsa di una donna per motivi di genere, di odio, disprezzo, piacere o senso del possesso – ovvero di chi resta, ovvero dei genitori delle vittime, dei fratelli e delle sorelle, dei nipoti.
La mostra fotografica è diventata anche oggetto di un libro dal titolo omonimo, in cui la stessa Stefania Prandi, attraverso le parole dei “sopravvissuti”, mette in luce le estreme conseguenze della violenza nei confronti delle donne. “A loro restano i giorni del dopo, i ricordi immobili trattenuti dalle cornici, le spese legali, le umiliazioni nei tribunali, i processi mediatici, la vittimizzazione secondaria. Sono sempre di più le famiglie delle vittime di femminicidio che intraprendono battaglie quotidiane: scrivono libri, organizzano incontri nelle scuole, lanciano petizioni, raccolgono fondi per iniziative di sensibilizzazione, fanno attivismo online”.
Lo scopo di questa iniziativa di Ora Basta, il gruppo che dal 2017 riunisce numerose associazioni del territorio meratese e che si impegna per contrastare la violenza di genere e gli stereotipi alla base di questa, è fare capire alla società che ciò che si sono trovate a vivere le famiglie delle vittime di femminicidio non è dovuto né alla sfortuna né alla colpa, ma ha radici culturali e sociali precise, dovute al fatto che esiste ancora un diffuso senso di proprietà e di dominio degli uomini sulle donne.
All’inaugurazione della mostra sarà presente la stessa Stefania Prandi. Ingresso libero e gratuito. Orari: domenica 27 ottobre e 3 novembre dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30; mercoledì 30 ottobre, giovedì 31 ottobre e venerdì 1° novembre, venerdì 1° novembre e sabato 2 dicembre dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.