Monti Sorgenti, inaugurata la mostra dedicata a Vittorio Ratti

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Mostra Vittorio Ratti 03

LECCO – Appuntamento pomeridiano per la seconda giornata di “Monti Sorgenti”, la rassegna dedicata alla montagna organizzata dal CAI Lecco tra il 19 e il 25 maggio: protagonista assoluta di quest’oggi è stata la mostra “Vittorio Ratti. Storia di un alpinista caduto in città”, inaugurata in piazza Garibaldi con l’accompagnamento musicale di Lello Colombo e Luca Pedeferri.

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Matteo Manente

“Quella di dedicare nell’ambito di Monti Sorgenti una mostra a un alpinista storico della città di Lecco – ha spiegato in apertura il curatore Matteo Manente (collaboratore di Lecconotizie.com) – è una tradizione che prosegue felicemente edizione dopo edizione: quest’anno abbiamo scelto la figura di Vittorio Ratti perché oltre ad essere stato uno degli alpinisti più forti della sua generazione, ha partecipato anche alla Resistenza nelle fila della Brigata Rocciatori, guidata proprio da Riccardo Cassin, suo compagno in molte avventure alpinistiche”.

Un impegno, quello di Ratti nella stagione resistenziale, pagato però a caro prezzo: “paradossalmente – ha proseguito il curatore della mostra – Ratti ha trovato la morte proprio in piazza Garibaldi durante gli scontri che portarono alla Liberazione di Lecco, la sera del 26 aprile 1945, lontano da quelle montagne tanto amate e scalate negli anni precedenti. Questo doppio ma importantissimo ruolo di Vittorio Ratti è quello che ci ha fatto decidere di dedicargli la mostra all’aperto, che non a caso è stata allestita in piazza Garibaldi, proprio di fronte alla lapide che ricorda il suo sacrificio”.

Mostra Vittorio Ratti 05La mostra, composta da sedici pannelli, ricostruisce la vita e l’attività alpinistica di Vittorio Ratti dalle origini fino alla morte sopraggiunta nel ‘45, quando cadde sotto gli occhi dell’amico Cassin, vittima di una raffica di mitra esplosa da alcuni militi delle Brigate Nere fasciste in transito da Lecco verso Como. Citando alcune delle sue salite più importanti – tra cui lo spigolo sud-est della Torre Trieste, la parete nord della Cima Ovest di Lavaredo e la nord-est del Badile – la mostra si sofferma poi sull’impegno di Ratti all’interno della Brigata Rocciatori, un manipolo di scalatori che ruotavano intorno a Riccardo Cassin e che furono impegnati prima in supporto all’attività degli espatri clandestini e poi nel recupero del materiale paracadutato con gli aviolanci da parte degli Alleati. Richiamati in città dopo il 25 aprile, gli uomini della Rocciatori furono tra i primi a opporre resistenza al fuoco dei fascisti in fuga e proprio in quel frangente Vittorio Ratti, alpinista e partigiano neanche trentenne, cadde vittima di una mitragliata la sera prima della definitiva liberazione di Lecco.

La mostra a lui dedicata, che resterà esposta fino al 7 giugno in piazza Garibaldi, vuole essere l’occasione per riscoprire una figura importante sia per l’alpinismo lecchese, sia per la storia stessa di Lecco, alle cui vicende contribuì lo stesso Ratti sacrificando la propria vita.