Il lavoro di restauro ha portato alla luce nuovi dipinti appartenenti probabilmente a un “Giudizio Universale”
A seguito della visita la giornata si è conclusa con uno spettacolo teatrale
TORRE DE’ BUSI (BG)- Domenica 25 Maggio il pubblico ha finalmente potuto ammirare, a un anno dall’inizio dei lavori, il completamento del restauro dei dipinti murali custoditi nella torre campanaria della Chiesa di San Michele Arcangelo a Torre de’ Busi. Il lavoro di restauro, da assolutamente necessario che era, dato che il pessimo stato in cui versavano i dipinti rischiava di cancellarli per sempre, si è trasformato in qualcosa di sorprendente: sono state portate alla luce pitture raffiguranti scene dell’Inferno, parte di un’opera che probabilmente era un “Giudizio universale“, di cui sono stati svelati in anteprima inediti dettagli durante la giornata inaugurale.
La presentazione dei lavori alla cittadinanza è avvenuta da parte di un comitato composto dal delegato FAI Claudio Cecchinelli, del parroco Daniele Plebani, della sindaca Eleonora Ninkovic, della storica dell’arte Cecilia Primo e delle restauratrici Annalisa Bonfanti e Elisa Anna Figus. A seguito della presentazione si sono tenute le visite su prenotazione in compagnia della storica dell’arte, delle restauratrici, a cura della Delegazione FAI di Bergamo. Alle 18.00 la giornata si è conclusa con lo spettacolo teatrale intitolato “Avvicinandoci al Cielo”, a cura della compagnia teatrale Le Corinnine A.P.S.
Il restauro
Le diverse fasi del lavoro di restauro hanno portato alla luce, salvandole da un oblio che pareva inesorabile le figure dei Vizi capitali, già in parte visibili prima dei lavori, e quelle di Dannati e di Demoni. Il trovarsi di fronte le rappresentazioni delle pene dell’inferno ha fatto supporre che l’opera scoperta sia parte di un Giudizio universale che occupava tutta la fascia bassa della controfacciata dell’attuale chiesa. L’intervento è stato effettuato dalle restauratrici Annalisa Bonfanti ed Elisa Anna Figus, alle quali si è affiancata la storica dell’arte Ph.D Cecilia Primo, specializzata in storia dell’arte medievale nelle Alpi, che ha provveduto alla lettura iconografica dei soggetti ed all’identificazione dei cartigli presenti sulle pitture.
L’intervento di restauro appena concluso è l’ultimo passo compiuto per la salvaguardia del Complesso del San Michele. Negli anni, infatti, la Parrocchia ha scelto di sostenere, in base alle proprie possibilità, opere ponderate ma comunque efficaci per rallentare il progressivo degrado del bene. Negli anni ’90 si è provveduto al recupero dell’Oratorio di Santo Stefano, che conserva preziose pitture murali di fine Trecento-inizio Quattrocento, e alla sistemazione delle cappellette della Via Crucis, il cui percorso fa da “recinto sacro” al Complesso del San Michele. Dal 2004 al 2008 è stato realizzato un importante intervento di messa in sicurezza alla torre campanaria, che minacciava di cadere.

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