I 40 anni di storia dell’Associazione Culturale Amici di Morterone raccontati dal creativo Giuseppe Villa
Presentate tre nuove installazioni all’aperto e il nuovo allestimento della Casa dell’Arte
MORTERONE – Un sabato speciale quello appena trascorso per il piccolo paese di Morterone che ha ospitato un importante evento culturale. L’Associazione Culturale Amici di Morterone e Officina Giuseppe Villa, in collaborazione con Icone – Centro Europeo di Ricerca di Storia e Teoria dell’Immagine dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, hanno inaugurato la mostra Morterone. Natura Arte Poesia 2025.
L’appuntamento ha visto da un lato la presentazione di tre nuove installazioni all’aperto e l’apertura di una mostra all’interno della Casa dell’Arte con opere di artisti internazionali appartenenti a diverse generazioni; dall’altro la presentazione del progetto Time____line a cura di Giuseppe Villa che racconta la storia dell’attività dell’Associazione Culturale Amici di Morterone dal 1985, anno di fondazione, a oggi.

Nuove installazioni e nuovo allestimento
Le sculture Fiore di ferro di Igino Legnaghi, DinamicoMorterone di Bruno Querci – collocate in località Centro – e Pliée découpée: à hauteur d’homme (corps et vide) di Michel Verjux – in località Prà de l’Ort – vanno ad arricchire il museo all’aperto che conta già più di quaranta opere, mentre gli allestimenti presentati nelle sale espositive della Casa dell’Arte si ricollegano idealmente alle mostre svoltesi a Morterone nel corso dei decenni grazie all’attività dell’Associazione Culturale Amici di Morterone.

Nel nuovo allestimento della Casa dell’Arte – un progetto a cui si era pensato sin dalle origini del museo all’aperto negli anni ‘80 – sono esposte opere di artisti che hanno partecipato a rigenerare ed animare la vita culturale di Morterone partendo dalla visione poetico-filosofica della Natura Naturans di Carlo Invernizzi – che pone al centro delle proprie riflessioni l’uomo e la sua capacità di percepire e sentire ciò che gli sta intorno non come un qualcosa di estraneo, ma come parte integrante del divenire vitale – insieme alle opere di artisti che sono stati coinvolti nel progetto di realizzazione del museo all’aperto nel corso dei decenni.

All’ingresso del piano terra della Casa dell’Arte è stato presentato l’intervento Giro Tondo di Felice Varini che invade la scala, le pareti e il pavimento adiacenti, una porzione di muro delle sale retrostanti e la porta che conduce ad esse. L’installazione mette in relazione la bidimensionalità della forma – che viene intercettata e scomposta dalla tridimensionalità dell’ambiente – all’architettura del luogo generando nuove dimensioni pittoriche che innescano un dialogo continuo con la percezione dello spazio. Tra le opere esposte di rilevante importanza vi sono: Il movimento delle cose (1992) di Dadamaino, appartenente al ciclo presentato in occasione della Biennale di Venezia del 1990 in cui la trasparente consistenza della superficie in poliestere è solcata dai movimenti dei segni, Naturans (1986) di Rodolfo Aricò – ispirata alla visione poetica di Carlo Invernizzi – lascia emergere una corporeità non tanto data dalla consistenza tangibile della materia, quanto dall’intensità della manipolazione del colore sulla superficie, Dallo spazio totale (1954-64) di Mario Nigro – immagine di copertina del catalogo della retrospettiva che la città di Milano ha dedicato all’artista nel 2023 nelle sedi di Palazzo Reale e Museo del Novecento.

Progetto Time____line
Particolarmente apprezzato per via della curiosità che ha creato negli abitanti del paese, il progetto time____line a cura di Giuseppe Villa che ha raccontato i 40 anni dell’Associazione Culturale Amici di Morterone attraverso cinque strutture
permanenti disseminate sul territorio, partendo dalla piazza della Chiesa sino alla Casa dell’Arte. Il percorso – incentrato sulla nascita e gli sviluppi dell’associazione culturale morteronese a partire dal 1985, anno della sua fondazione, fino ad oggi – prende corpo come una reale linea del tempo attraverso immagini fotografiche di archivio, documenti, cataloghi, testi e poesie. Il totem introduttivo, partendo da una lettera del 1985 del poeta Carlo Invernizzi, racconta i primi passi circa l’intento di portare l’arte a Morterone; le quattro strutture successive – suddivise per decenni – scandiscono l’attività svolta in quarant’anni dall’Associazione Culturale Amici di Morterone, mettendo in evidenza non le opere che oggi si possono ammirare bensì le persone, il lavoro dietro le quinte, il processo che ha portato alla straordinaria realizzazione del MACAM – Museo d’Arte Contemporanea all’Aperto di Morterone e della Casa del’Arte. Il creativo Giuseppe Villa, staccandosi da una narrazione prettamente tecnico/artistica ha rivelato gli aspetti più umani che che hanno portato alla nascita e crescita a Morterone di una esperienza unica.

Le sculture all’aperto e i pannelli del progetto time____line disseminati nel territorio sono fruibili tutto l’anno; per visitare la Casa dell’Arte è necessario prendere un appuntamento.

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