15 novembre, sindacati pronti allo sciopero. “Serve uno shock”

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Pirelli - Vigano - Pellegrino

LECCO – “Non è uno sciopero contro il governo e che non mette in discussione l’accordo per lo Sviluppo siglato con Confindustria. E’ uno sciopero perché venga cambiata la Legge di Stabilità”.

E’ un messaggio chiarissimo quello lanciato da Marco Viganò, segretario generale di Cisl Monza Brianza – Lecco, insieme ai segretari provinciali di Cgil e Uil per annunciare la protesta programmata per venerdì 15 novembre: quattro ore di astensione dal lavoro (le prime per chi fa giornata e le ultime per i lavoratori su turni) ed un corteo che sfilerà in mattinata per le vie della città.

Una manifestazione per dire che la manovra studiata dal governo “è insufficiente se si vuole davvero risollevare il Paese”.

I sindacati chiedono un taglio maggiore al cuneo fiscale, per ridare linfa agli stipendi dei dipendenti e alle pensioni, con la richiesta anche di indicizzare queste ultime per evitare “l’erosione progressiva che i trattamenti pensionistici hanno subito in questi anni”.  Senza dimenticare il pubblico impiego, dove dal  2006 si attende il rinnovo del contratto.

“E’ una legge di Stabilità che, se non fa danno, ci permette solo di galleggiare – ha spiegato il segretario Cgil, Wolfango Pirelli – Ci vogliono invece scelte politiche radicali per uscire dalla crisi. Ci vuole ben altro degli attuali provvedimenti. Serve uno shock”.

Le ricette per cambiare? Costi standard per le amministrazioni centrali e locali, riduzione drastica del numero delle società pubbliche e degli enti considerati inutili, riduzione degli incarichi politici ad ogni livello di governo, innalzare la tassazione delle rendite finanziarie al livello europeo, investire nella riduzione delle tasse sul lavoro quanto recuperato con la lotta all’evasione fiscale.
Queste le richieste di Cgil, Cisl e Uil, per la prima volta insieme in uno sciopero dopo parecchio tempo divise nella protesta e già in queste settimane sono in corso assemblee per spiegare ai lavoratori i motivi della manifestazione.

“I punti che abbiamo evidenziato trovano d’accordo non solo i sindacati ma anche le altre parti sociali, gli stessi imprenditori e le associazioni datoriali – ha spiegato Giuseppe Pellegrino, segretario provinciale della Uil – Sintomo che la strada da noi intrapresa è quella giusta ed è ora il momento che anche la politica ci presti attenzione”.

Il corteo si snoderà venerdì alle ore 9 dal piazzale della Lucchini, azienda lecchese che rappresenta al meglio le difficoltà e le incertezze della crisi su imprese e lavoratori, per raggiungere piazza Garibaldi intorno alle 11. Lì si svolgeranno gli interventi dei rappresentanti sindacali, con la chiusura del segretario regionale della Cgil lombarda, Nino Baseotto