A rischio chiusura il sito produttivo della Fomas di Cernusco: dieci lavoratori in bilico

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Il polo produttivo della Fomas a Cernusco

Il sindaco De Capitani ha incontrato settimana scorsa i dirigenti dell’azienda: “Non ci sono certezze sul futuro”

E’ da due anni che è in corso un processo di ridimensionamento del polo produttivo di via Cavalieri di Vittorio Veneto

CERNUSCO – Sempre più a rischio il sito produttivo della Fomas di via Cavalieri di Vittorio Veneto, al cui interno lavorano dieci persone. Durante l’incontro che si è tenuto venerdì scorso tra il sindaco Giovanna De Capitani e i vertici dell’azienda è emersa la difficoltà da parte di quest’ultima a continuare a tenere aperto lo stabilimento cernuschese. Un faccia a faccia, quello con i dirigenti della multinazionali, chiesto dall’amministrazione a seguito dell’appello lanciato settimana scorsa durante l’ultimo consiglio comunale dal consiglieri di minoranza Salvatore Krassowski: “Facciamo quanto è nelle nostre competenze per salvaguardare le dieci famiglie coinvolte” aveva detto il capogruppo di Cernusco Bene Comune.

L’incontro con l’azienda

Il sindaco De Capitani si è subito attivata per incontrare l’azienda. “Venerdì scorso sono stata aggiornata sulle prospettive future. I dirigenti mi hanno spiegato che è in atto da tempo all’interno dell’azienda un processo di revisione. Il polo di Cernusco è peraltro da ormai due anni in fase di continuo ridimensionamento per la tipologia di produzione non più competitiva sul mercato”. All’interno dell’officina di via Cavalieri di Vittorio Veneto sono utilizzate macchine particolari ormai fuori produzione. Da qui, i forti rischi sulla tenuta di questo sito produttivo.

Per ora nessuna certezza

Ad oggi non sono state espresse certezze in merito al futuro del sito di Cernusco né tantomeno sul numero di dipendenti coinvolti” conclude il sindaco che ha strappato all’azienda la promessa di essere aggiornata a breve sull’evoluzione della vicenda. Se le possibilità di tenere aperto il capannone cernuschese appaiono ormai ridotte al lumicino, la speranza è almeno quella di vedere salvaguardati i posti di lavoro con un inserimento del personale nella più grossa sede osnaghese della multinazionale.