LECCO – “Vogliamo capire se esistono condizioni per andare avanti nella trattativa e mantenere i posti di lavoro, molto dipenderà dal fatto se sarà presente o meno il proprietario, Giuliano Pisati. Se non dovesse esserci noi andremo comunque avanti con le iniziative che man mano decideremo”.
Al contrario di quanto auspicato dalle parole del sindacalista Massimo Ferni (Cisl), Pisati non si è presentato al tavolo in Prefettura sul caso Leuci, iniziato alle 13 di martedì: al suo posto sono arrivati i rappresentati legali del gruppo a confrontarsi con l’intero mondo istituzionale ed economico del territorio lecchese.
Fuori i dipendenti della storica fabbrica, che dalla serata di lunedì stanno presidiando giorno e notte l’azienda per contrarne la chiusura attesa per fine anno.
Un’assenza, quella di Pisati, che avrà senz’altro deluso i delegati dei lavoratori che avevano richiesto questo incontro per sentirsi dire di persona dal “patron” della Leuci i motivi della sua contrarietà ad aprirsi agli imprenditori interessati all’acquisto o l’affitto di parte dell’area dove oggi sorge la fabbrica.
“Ci aspettiamo che l’azienda cambi idea, attraverso la pressione del territorio, l’impegno del prefetto e delle istituzioni, per darci l’opportunità di riconvertire quell’area. Questa è l’aspettativa e la speranza è che si realizzi” ha sottolineato la segretaria Lorena Panzeri (CGIL).
Il “no” di Pisati, infatti, affossa quel progetto di rilancio industriale, la “Cittadella della Luce”, che grazie a nuovi imprenditori e alla sinergia con il Politecnico avrebbe permesso di creare un nuovo polo di produzione, garantendo quindi l’occupazione per gli operai che usciranno dalla Leuci.
Questi ultimi non hanno mai nascosto come, dietro la chiusura di Pisati, possa esserci l’intenzione di speculare su un’area oggi destinata ad attività produttive e magari in futuro riconvertita per usi commerciali o residenziali.
Su questo però è stato fermo e deciso l’assessore comunale Armando Volonté, affiancato dall’assessore Ivano Donato: “L’amministrazione comunale ha riconfermato il proprio impegno a ritenere quell’area fondamentale dal punto di vista industriale. Una piccola novità che riteniamo opportuno portare al tavolo – spiega Volonté – vogliamo far capire alla proprietà che è meglio attivarci insieme per fruire in maniera più concreta dell’area anziché lasciarla improduttiva per anni”.

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