Cgil: “In crisi il ruolo nazionale di Lecco nel settore manifatturiero”

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LECCO – “La crisi sta colpendo il lecchese ed il suo tessuto produttivo in modo particolarmente pesante, rischiando di mettere in discussione il ruolo nazionale che la nostra provincia ha nel settore manifatturiero”. E’ la Cgil Lecco a lanciare l’allarme sottolineando come il dissesto economico vissuto da molte aziende del settore metalmeccanico, tessile, chimico e dell’edilizia (sia industriale che dell’artigianato) sia “un esempio di questa grave situazione”.

Il sindacato, il cui Comitato Direttivo si è riunito lo scorso 21 settembre, ha fatto sapere di voler appoggiare le iniziative che nascono sul territorio per sostenere l’occupazione, la qualità e l’innovazione dei prodotti e dei processi produttivi e la crescita delle imprese, come il progetto Cittadella della Luce sull’area Leuci.

“Queste sono le condizioni necessarie per raggiungere l’obiettivo di aumentare la produttività nel nostro Paese – hanno spiegano i vertici Cgil Lecco- e non certo la riduzione del costo del lavoro, la semplificazione amministrativa a discapito della sicurezza di lavoratori e cittadini, o l’aumento dei carichi di lavoro in azienda”.

Esprimendo solidarietà per i dipendenti delle imprese in crisi e rimarcando l’importanza del Piano per il lavoro proposto dalla segreteria nazionale, la Cgil Lecco ha auspicato il dialogo con tutti i soggetti politici-sociali e, in vista delle prossime elezioni, ha proposto delle sostanziali modifiche alle legislazione che regola il mercato del lavoro: tra queste l’abrogazione della riforma sulla contrattazione introdotta dal Governo Berlusconi (art.8) e la modifica del pacchetto pensioni-lavoro del Governo Monti, in particolare per quanto riguarda il diritto al reintegro nei luoghi di lavoro in presenza di licenziamenti illegittimi oltre al blocco contrattuale dei lavoratori pubblici.

Su quest’ultimo punto la Cgil Lecco ha chiesto “l’applicazione per tutte le categorie delle regole previste dall’accordo interconfederale del 28 giugno 2011 sottoscritto unitariamente con Confindustria. In questo quadro – ha sottolineato il Comitato – riteniamo grave e senza giustificazioni, la decisione assunta da Federmeccanica e da FIM e UILM di aprire un tavolo separato di trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici (per la prima volta nella storia delle relazioni sindacali) in contrasto con quanto previsto dall’accordo del 28 giugno”.

C’è poi la Spending review, i cui provvedimenti – hanno spiegato dal sindacato – colpiranno in modo significativo anche il nostro territorio, in particolare il welfare, la sanità, la giustizia, le amministrazioni locali ne usciranno più impoveriti e con essi i diritti dei cittadini, dei lavoratori e dei pensionati. Anche la riforma delle province, in essa contenuta, opera un drastico taglio numerico senza alcuna attenzione alle realtà produttive, geografiche e sociali dei territori, come avverrebbe per la provincia di Lecco”.

All’orizzonte c’è lo sciopero generale del Pubblico Impiego, indetto da Cgil e Uil per il prossimo venerdì (28 settembre) e quello del comparto scuola per il 12 ottobre.