
LECCO – “Attaccarsi ideologicamente all’articolo 18 rischia di spostare la discussione su una nostalgica concezione del lavoro anni Settanta che oggi non c’è più”.
E’ il segretario generale aggiunto della CISL lecchese e monzese, Valerio Colleoni, ad intervenire su un tema al centro del dibattito politico nazionale seguito della visita a Lecco di Maurizio Landini, segretario generale della Fiom Cgil, ospite sabato della festa regionale di SEL (vedi articolo).
Landini aveva fortemente criticato il Governo Renzi per il pacchetto di misure sul lavoro e in particolare riguardo alle tutele dei lavoratori, attaccando anche il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, che si era detto disponibile a rivedere l’articolo 18.
“Innanzitutto la Cisl non sbaglia, ma legge la realtà e cerca di trovare le soluzioni di oggi mettendo, sempre e comunque, al centro le persone e tutela del loro posto di lavoro – replica Colleoni – Nella situazione attuale, infatti, il vero problema è il lavoro o, meglio, la sua mancanza. L’economia può ripartire solo con il lavoro. La globalizzazione e l’Europa ci hanno mostrato elementi di flessibilità che le imprese hanno utilizzato in questi momenti di crisi. Quanto all’articolo 18, è un falso problema: la fine delle grandi imprese e la polverizzazione dell’occupazione lo hanno reso inutilizzabile per gran parte dei lavoratori”.
“La domanda che la Cisl si fa è quella di come tutelare tutti i lavoratori (nelle diverse forme) e come far crescere l’occupazione – conclude il segretario lecchese – Le tutele progressive sono un tema su cui si può discutere, così come sono inaccettabili alcune forme di licenziamenti vessatori”.


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