Confindustria: “Segnali ancora contrastanti dall’economia”

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Lavoro
LECCO – L’Osservatorio Congiunturale sul secondo semestre 2015 realizzato dai Centro Studi di Confindustria Lecco e Sondrio e Unindustria Como descrive uno scenario con caratteristiche non omogenee.

La variazione tendenziale, in confronto con la seconda metà del 2014, risulta positiva e si attesta mediamente al +2,2% per i tre indicatori esaminati: domanda, attività produttiva e fatturato. Sul versante congiunturale, rispetto al passato semestre, invece si registrano contrazioni, seppur contenute, della domanda (-2%) e del fatturato (-0,5%), mentre i livelli di produzione risultano stazionari (+0,6%).

Come rilevato per i primi sei mesi dell’anno continuano le differenze tra le imprese: alcune aziende indicano di aver operato a pieno regime anche tra luglio e dicembre, con tassi di utilizzo degli impianti oltre al 90%, mentre per altre la capacità produttiva impiegata rivela un marcato sotto utilizzo, con un tasso inferiore al 60%.

Per oltre un terzo delle aziende (37,2%) la produzione realizzata o una parte di essa risulta caratterizzata da fenomeni di stagionalità. Per l’andamento delle vendite nei mesi finali del semestre, e in particolare tra ottobre e dicembre, prevalgono le indicazioni di stabilità e, a seguire, di maggiore intensità degli scambi rispetto a quelle di diminuzione, sia a livello italiano sia per quanto riguarda le esportazioni.

Giovanni Maggi guiderà fino a maggio 2016 Confindustria Lecco e Sondrio.
Giovanni Maggi

La principale area geografica di destinazione delle merci continua ad essere rappresentata dall’Europa Occidentale che assorbe oltre la metà dell’export (21,9%).

Est Europa, Stati Uniti e BRICS seguono per importanza. Anche in questo caso il quadro è variegato. Le imprese di medie dimensioni (oltre i 50 occupati) mostrano una maggiore spinta internazionale, realizzando più della metà del fatturato all’estero; nel caso delle imprese sotto i 50 occupati, invece, la percentuale scende mediamente al 31%, restando comunque su livelli rilevanti.

Se si guarda ai settori, risultano maggiormente attive sul fronte internazionale le imprese metalmeccaniche con un 47% di export sul fatturato, e, a seguire, le imprese degli altri settori (plastica, chimica, alimentare, legno-arredo, carta eccetera) con un 38% e quelle tessili al 35%.

Le imprese non segnalano particolari andamenti anomali tra luglio e dicembre 2015 sul versante dei costi delle materie prime, indicando una sostanziale stabilità. In media è stata registrata una variazione tendenziale del +0,5% rispetto ai listini del secondo semestre 2014, mentre rispetto ai livelli di giugno il dato riscontrato è stato +0,3%. L’incidenza dei costi della materie prime sul totale si attesta mediamente al 36%.

I giudizi sul rapporto tra le aziende e gli Istituti di Credito segnalano condizioni stabili per quanto riguarda le spese, commissioni, tassi e la richiesta di garanzie. Nel caso della disponibilità ad espandere linee di credito esistenti o ad attivarne di nuove si riscontra una prevalenza di giudizi di miglioramento rispetto a quelli di peggioramento.

Lo scenario occupazionale per la seconda metà del 2015 è in linea generale orientato al mantenimento dei livelli, con l’indicazione di stabilità per oltre i due terzi del campione, pari al 67,5%. In caso di variazione, i giudizi che esprimono una crescita dell’occupazione sono superiori a quelli indicanti una riduzione. Anche le previsioni sull’andamento per i primi sei mesi del 2016 confermano questo quadro.

“Ci troviamo di fronte ad uno scenario che, ancora una volta, non dà indicazioni unidirezionali. La congiuntura resta ancora complessa e, nonostante alcuni segnali positivi, la crisi non è certo superata – commenta il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Giovanni Maggi  Se, da un lato, abbiamo colto un cambio di passo a livello del Governo con le modifiche introdotte dal Jobs Act e alcune importanti misure contenute nella Legge di Stabilità, che contribuiranno a sostenere la ripresa, è indubbio che ci sia ancora molto da fare. Per quanto attiene il livello locale ed il ruolo dell’Associazione, il nostro impegno nel lavorare a sostegno del sistema produttivo è confermato non solo con i servizi ma anche con alcune misure straordinarie. Mi riferisco in particolare ai quattro Fondi messi a disposizione delle imprese per il 2016 a sostegno della valorizzazione del capitale umano, dell’internazionalizzazione, della ricerca e innovazione e, infine delle azioni sul fronte ambiente e sicurezza”.