Lo abbiamo chiesto ad alcuni addetti ai lavori
LECCO – Non sarà solamente il caro del carburante ad incidere sull’economia domestica delle famiglie italiane, ma di sicuro i prezzi di benzina e diesel schizzati alle stelle a causa del conflitto Russia – Ucraina, andando bel oltre i 2,30 euro al litro, porteranno molte persone a rivedere i piani del fine settimana, rivalutando itinerari, spostamenti e mete.
Per avere una “fotografia” di quanto avvenuto nella giornata odierna, abbiamo dato voce ad alcuni addetti ai lavori che hanno confermato un calo della clientela. Tuttavia, c’è spazio per altre ipotesi: le previsioni meteo del fine settimana non favorevoli (anche se poi sono state smentite) potrebbero aver cancellato qualche gita fuori porta, così come le temperature più rigide di questi giorni, soprattutto in quota, possono aver fatto desistere alcuni turisti.
Eppure, nonostante il caro carburante potrà essere determinante per gli spostamenti di visitatori e turisti, secondo i ristoratori, le nostre zone non sono poi così distanti da Milano e dalla Brianza, rispetto ad altre mete, tanto da ridurre il flusso turistico in modo così sensibile.
Michel Pennati del bar “Pirelli Albarosa” di piazza della Chiesa ai Piani Resinelli non ha dubbi: “Questa domenica abbiamo lavorato molto meno ed i turisti sono calati. Va però detto che le previsioni meteo preannunciavano mal tempo e le temperature si sono effettivamente abbassate, quindi sarei cauto nel motivare questo calo facendo riferimento solo all’aumento del prezzo del carburante. Certo è che stamattina ho venduto un quarto delle brioches che vendo di solito la domenica mattina e – conclude con ironia – se riesco a stare al telefono con lei, senza chiederle di richiamarmi stasera dopo cena, significa che è tutto troppo calmo e sotto controllo”.
Dello stesso avviso i gestori del Forno della Grigna, sempre ai Piani Resinelli: “C’è molta meno gente rispetto al fine settimana scorsa – dicono – ma oggi fa anche parecchio più freddo, non si riesce a mangiare fuori e forse qualcuno è stato scoraggiato in partenza dalle previsioni meteo che davano brutto”. Per quantificare l’impatto del costo della benzina sulle gite fuori porta serve quindi aspettare qualche altra settimana: “In ogni caso, anche se il prezzo di benzina e diesel dovesse continuare a salire, crediamo che il Lecchese sarà meno penalizzato da località più distanti per i milanesi, come Bormio o Livigno”, continuano fiduciosi.
Al rifugio Ratti Cassin ai Piani di Bobbio non mancano gli escursionisti: “I volumi sono calati – spiega Francantonio Corti – ma siamo al completo anche oggi per il pranzo. I numeri sono in linea con quelli del fine stagione”.
E anche Antonio Bolis, titolare del bar partenza della Funivia dei Piani d’Erna ha una lettura ottimistica: “Oggi abbiamo lavorato come tutte le altre domeniche. Non abbiamo notato differenze, forse anche per via del fatto che questa zona è frequentata da molti lecchesi. Più in generale, guardando al caro benzina, credo che la vicinaza con Milano e il suo hinterland penalizzi meno le nostre zone turistiche, rispetto ad altre ben più distanti”.
Una domenica quindi con meno turisti nel lecchese, ma al momento nessun allarmismo legato all’aumento dei prezzi del carburante da parte degli addetti ai lavori. La situazione tuttavia, guardando anche agli sviluppi del conflitto Russia – Ucraina, preoccupa.