Governo. De Micheli a Calolzio: Tante misure per sostenere le imprese

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Da sinistra Roberto Monteleone, Paola De Micheli, Gian Mario Fragomeli, Cesare Valsecchi, Giancarlo Ferrario

 

CALOLZIOCORTE – Si è tenuta lunedì sera, presso la sala conferenze del monastero di Santa Maria del Lavello, l’incontro sul tema Economia e Finanze “Italia che riparte” a cui ha partecipato anche il Sottosegretario di Stato all’Economia e alle Finanze Paola De Micheli e che ha visto una grande partecipazione da parte dei cittadini calolziesi e non solo. 

“Abbiamo deciso di organizzare questo incontro qui a Calolziocorte – ha esordito Roberto Monteleone segretario del Partito Democratico del circolo di Calolziocorte, Erve e Vercurago – poiché è un territorio che è sempre stato brillante per quanto riguarda il mondo industriale, non solo nella compagine locale, ma anche internazionale, grazie alle ottime capacità di alcuni imprenditori”.

Entusiasta anche il sindaco di Calolziocorte Cesare Valsecchi :” Sono molto felice di vedere la sala gremita, simboleggia la grande realtà industriale del territorio calolziese. Questo incontro è molto importante per tutti i cittadini poiché si colloca dopo la ventata di ottimismo portata dalle ultime notizie provenienti dal governo centrale, come la volontà di togliere la tassa sulla prima casa. Ringrazio infine, il Sottosegretario De Micheli per essere venuta”.

All’intervento del primo cittadino calolziese ha fatto seguito quello di Gian Mario Fragomeli, deputato e componente VI commissione finanze, che ha introdotto la serata discutendo la riforma fiscale, in programma per il prossimo triennio:

il deputato Gian Mario Fragomeli
il deputato Gian Mario Fragomeli

“La riforma fiscale in programma per l’anno 2016/2017/2018 avverrà solo ed esclusivamente se riusciremo a portare avanti tutte le riforme che abbiamo avviato, come ad esempio la riforma della pubblica amministrazione, della scuola e del lavoro. Queste riforme sono fondamentali, non per un cambiamento del nostro paese, ma anche per la credibilità internazionale dell’Italia agli occhi degli altri Stati e per una forte copertura di credito internazionale. Il percorso di riduzione della tassazione è già iniziato quest’anno e alcune imprese hanno già ricevuto un segnale concreto, come ad esempio la decontribuzione per le assunzioni nei prossimi tre anni. Queste riforme sono fortemente volute poiché, da parte nostra vi è la volontà di cambiare il sistema: se per anni abbiamo pensato che la madre di tutto fosse la rivisitazione della spesa, la spending review, ora non più, abbiamo capito che la prima cosa da fare è ridurre la tassazione  per potere avere, finalmente, il rilancio dell’economia. Questa accelerazione non è un procedimento improvviso, ma vi è un lungo studio alla base; in tutto questo – ha concluso il deputato Fragomeli – vi è la consapevolezza che i risultati debbano giungere nel più breve tempo possibile per poter fare ripartire l’Italia e ridarle maggiore competitività”.

L’intero incontro è stato moderato dal direttore del giornale di Lecco Giancarlo Ferrario, che ha subito smorzato l’entusiasmo del primo cittadino Cesare Valsecchi,  sottolineando come nel territorio calolziese ci siano delle difficoltà, simboleggiate soprattutto dall’edilizia che è praticamente ferma; “Di fronte a questa realtà difficile dell’edilizia, e alla crisi delle piccole imprese – ha chiesto Ferrario rivolgendosi al Sottosegretario De Micheli – come è possibile dire che l’Italia riparte?”.

Il Sottosegretario di Stato Paola De Micheli
Il Sottosegretario di Stato Paola De Micheli

“Credo che i governi del Pd, che si sono susseguiti dal 2013 ad oggi – ha risposto il Sottosegretario di Stato Paola De Micheli – abbiano cambiato completamente approccio nei confronti delle imprese, cambiamento che molti degli imprenditori presenti avranno sicuramente notato. Non c’è stato nessun governo che, prima di noi, abbia creato così tante misure a sostegno dell’innovazione, quali la detassazione per l’acquisto di materiale e macchine innovative. Siamo riusciti, inoltre, ad erogare il pagamento da parte delle pubbliche amministrazione alle imprese, comprendo così arretrati di 100 miliardi; questi arretrati hanno pesato soprattutto sull’edilizia decretando l’attuale crisi in cui questo settore giace”.

“Il problema dell’Italia è cosi profondo che pensare di risolverlo con due anni di riforme è a dir poco utopico – ha proseguito –  noi proveniamo da due problemi non indifferenti: il primo riguarda l’idea delle imprese che si è avuta negli anni passati: era diffusa la cultura che le imprese se la cavavano da sole e quindi non erano necessarie politiche a loro sostegno, la crisi ha dimostrato invece, la necessità di politiche pubbliche; quindi lo stato si è attivato per sviluppare delle politiche attive, fiscali o di sostegno, per agevolare i processi di modernizzazione e competitività delle nostre imprese. Il secondo problema ci ha costretti, invece, ha una fase difensiva – ha continuato il sottosegretario – vi è stato un periodo in cui scattavano meccanismi di crisi aziendali di grandi imprese, per far fronte a questo problema si sono dovute mettere in campo, per quasi tre anni, solo politiche difensive per rispondere ai tavoli di crisi, e solo ora , con le misure adottate e con la riforma fiscale si può andare in direzione di ‘un’aggressività’ nei confronti delle politiche pubbliche a sostegno delle industrie”.

In seguito si è discusso della tassa sulla prima casa, tema caldo appena riportato in auge dal presidente del consiglio Renzi, in particolare Ferrario ha chiesto al Sottosegretario De Micheli “Come i comuni avrebbero ammortizzato la mancanza di fondi provenienti dall’Ici”.

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Riguardo la tassazione sulla prima casa stiamo valutando diverse proposte, ma a mio avviso solo tre sono più significative. La prima proposta è la cosiddetta ‘local tax’, provvedimento che prevede un combinato esposto di riforma del catasto, procedendo così a un riequilibrio dei valori catastali per rendere giusta la base imponibile, e di revisione delle modalità con cui si applicano alcune aliquote; questa ipotesi ci ha permesso di ottenere una mappatura di come hanno funzionato le prime imposte sulla prima casa, dimostrando che l’Ici risultava essere la più equa, risultato un po’ paradossale perché la base imponibile su cui essa si basa è iniqua, poiché non tiene conto delle trasformazioni dei centri urbani e delle periferie. Da questa prima ipotesi , abbiamo tratto delle considerazioni che ci hanno permesso di giungere ad una seconda proposta: tornare al modello di ‘esenzione prima casa’, in cui si faceva pagare la tassa solo ed esclusivamente agli immobili di lusso”.

Il direttore del Giornale di Lecco Giancarlo Ferrario
Il direttore del Giornale di Lecco Giancarlo Ferrario

“L’ultima proposta invece riguarda l’abolizione vera e propria della tassa nei confronti di quella che in termini giuridici risulta essere la prima casa. Per quanto riguarda le coperture comunali invece, esse sono legate a una parte di spending review, e a spazi di rapporto deficit-Pil che nel 2016 ci saremmo conquistati grazie ai risparmi degli anni passati e alla crescita che in questi giorni viene sempre più confermata. Quindi, in sostanza, come si lavorerà per compensare il mancato introito nei comuni? Dobbiamo lavorare sulle imposte già esistenti e valutare se tornare a un’integrazione da parte dello stato centrale nei confronti delle quote di risorse che mancano ai sindaci. C’è comunque da sottolineare che i comuni in dissesto sono andati per illegittimità, mai per i tagli e questo lo garantisco poiché la mia delega prevede l’organizzazione di piani di rientro per i comuni che sono in dissesto”.

All’interno del dibattito vi è stato spazio anche per il capitolo Expo e in particolare il moderatore Ferrario ha chiesto a Paola De Micheli “Cosa, secondo lei, Expo lascerà all’Italia”.

“Expo – ha risposto il sottosegretario di Stato – lascerà all’Italia principalmente tre cose: la voglia di rischiare, che l’Italia con il passare del tempo ha perso per strada divenendo un paese un po’ lamentoso, la consapevolezza di dover essere meno autocelebrativi e più competitivi, soprattutto nel settore agroalimentare adeguando il gap di prezzo tra qualità e quantità del prodotto per il mercato internazionale, e infine ci lascerà la coscienza che da soli non si va da nessuna parte, bisogna quindi unire quella frammentarietà tipica del settore agroalimentare, e capire che nel momento in cui vendiamo un prodotto tipico del nostro territorio, non vendiamo solo il nostro territorio, ma bensì un pezzo d’Italia. Visitando i padiglioni di Expo – ha concluso il Sottosegretario di Stato – qualsiasi persona si rende conto dell’irripetibilità del nostro territorio e proprio per questa suo singolarità deve essere promosso”.

Con il capitolo Expo si è concluso l’intervento del Sottosegretario di Stato Paola De Micheli, che si è poi trattenuta per rispondere alle numerose domande del pubblico presente, tra cui figuravano diversi imprenditori della zona e diversi sindaci del circondario.