Import acciaio: Api aiuta le aziende a districarsi tra le nuove norme

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Luigi Sabadini (Api Lecco)
Luigi Sabadini (Api Lecco)
Luigi Sabadini (Api Lecco)

LECCO – La difesa doganale dell’acciaio europeo fa un passo avanti. La Commissione Europea, infatti, ha pubblicato un Regolamento che introduce una vigilanza preventiva sulle importazioni di alcuni materiali siderurgici.

Api, pertanto, avvalendosi di consulenti qualificati, mette a disposizione delle Imprese Associate un servizio per supportarle nell’ottenimento della documentazione prevista dalla nuova normativa, la quale richiede l’invio di un’apposita domanda alla Direzione Generale per la Politica Commerciale Internazionale del Ministero dello Sviluppo Economico, corredata da idonea documentazione (che comprende, oltre ai dati del richiedente, anche contratto di vendita, ordine d’acquisto, fattura pro forma, descrizione dettagliata delle merci, …).

Il provvedimento, in vigore a partire dal 3 giugno scorso fino al 15 maggio del 2020, riguarda le importazioni per un peso superiore ai 2500 chilogrammi da Paesi extraeuropei (esclusi Norvegia, Islanda e Lichtenstein) di un’ampia gamma di prodotti, tra cui billette, lunghi, piani, fili, tubi saldati e senza saldatura, accessori per tubi e fasteners.

“Si tratta di un importante primo passo che finalmente le istituzioni europee muovono a sostegno delle istanze degli imprenditori europei – ha dichiarato il Presidente dell’Api di Lecco Luigi Sabadini – Esercitiamo, infatti, da tempo un’intensa attività di pressione a livello europeo come Confederazione Italiana delle Pmi, preoccupati delle ripercussioni che la sovrapproduzione di acciaio di Paesi extraeuropei come la Cina potrà avere sulle nostre imprese siderurgiche, che rivestono un ruolo di importanza vitale nel sistema economico del nostro continente”. Già nel mese di dicembre del 2015, infatti, l’Api di Lecco aveva presentato le proprie richieste direttamente al Vice Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, che ha incontrato nuovamente i rappresentanti delle Pmi italiane nello scorso mese di settembre.

 

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LE RAGIONI DEL PROVVEDIMENTO  –  Sui produttori europei ha gravato, nel triennio 2012-2015, un aumento del 32% delle importazioni di materiali siderurgici, fatto che ha comportato un calo dei prezzi del 17% e una riduzione delle esportazioni quasi del 20%. Il nuovo Regolamento della Commissione Europea ha, inoltre, evidenziato come fin dai primi anni 2000 la capacità di produzione di acciaio fuori dai confini europei sia aumentata rapidamente, raggiungendo nel 2015 oltre il 30% delle importazioni totali dell’Ue mentre, di contro, l’accesso delle acciaierie europee a mercati terzi si è significativamente ridotto, causando un grave squilibrio concorrenziale.

La Commissione ha, quindi, voluto sottoporre a vigilanza preventiva le importazioni di determinati manufatti ritenendo che “sulla base dell’andamento recente delle importazioni di prodotti siderurgici, dell’attuale vulnerabilità dell’industria dell’Unione, della persistente debolezza della domanda sul mercato dell’Ue e della probabilità che le capacità in eccesso attuali e future vengano reindirizzate verso l’Unione in caso di ripresa di domanda, […] esista un rischio di pregiudizio nei confronti dei produttori dell’Unione”. La vigilanza preventiva permetterà di raccogliere informazioni statistiche dettagliate per disporre tempestivamente di dati relativi agli scambi commerciali e, quindi, ovviare nel modo migliore alla vulnerabilità del mercato europeo dell’acciaio.

Per ulteriori informazioni sulla nuova norma e sul servizio, contattare l’Api di Lecco al numero 0341 282822.