La Cisl verso il congresso. “Mobilità in calo, piccoli segnali di ripresa”

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Rita Pavan, segretario di CISL Monza Lecco
Rita Pavan, segretario di CISL Monza Lecco

 

LECCO / GARBAGNATE – La Cisl di Monza e Lecco avvia ufficialmente il proprio percorso congressuale, che culminerà nel congresso di aprile, riunendo venerdì il proprio Consiglio Generale all’Hotel San Martino di Garbagnate Monastero.

“Il tema principale sarà il lavoro – fa sapere il segretario del sindacato, Rita Pavan – e la criticità oggi riguarda i giovani, costretti spesso a vivere in una condizione di estrema precarietà lavorativa”.

Gli ultimi dati nazionali, di novembre, parlano di un tasso di disoccupazione generale salito all’11,9% ma tra i giovani la situazione è ben più drammatica: i disoccupati, nel loro caso, toccano il 39,9%, in crescita dell’1,8% rispetto allo stesso mese del 2015.
“A Lecco il quadro è meno complesso rispetto quello italiano – spiega Francesco Di Gaetano, responsabile del Lavoro per Cisl – non siamo fuori dal tunnel ma si è assestata l’uscita dei lavoratori dal mercato del lavoro”.

Francesco Di Gaetano

Lo dicono i dati sulla mobilità: nel 2016 ci sono stati 675 licenziamenti collettivi, in calo rispetto ai 1005 del 2015, dei 1146 del 2014 e dei 901 del 2013. Complessivamente però, in quattro anni, sono stati ben 4 mila i lavoratori inseriti nelle liste di mobilità.
Anche la cassa integrazione è in calo, -43% per l’ordinaria e -63% per la straordinaria nel terzo trimestre dello scorso anno rispetto allo stesso periodo del 2015.
L’occupazione ha subito una lievissima ripresa nel commercio (+0,1%) e nell’artigianato (+0,4%) mentre industria (-0,5%) e servizi (-2,8%) hanno subito una decrescita. Complessivamente sarebbero 147 mila gli occupati in provincia di Lecco escludendo lavoratori delle amministrazioni pubbliche e della scuola. La disoccupazione si attesta intorno al 7%.
“Dal 2015 abbiamo registrato un’inversione dell’occupazione tendenziale, ma nell’ultimo trimestre del 2016 si è assistito ad un rallentamento dovuto alla riduzione degli sgravi sulle assunzioni con meno contratti a tempo indeterminato. Il saldo è ancora positivo ma il tempo determinato, e quindi la precarietà, ha ripreso spazio. Vanno incoraggiati i segnali di ripresa e fare in modo che le imprese tornino ad assumere”.