22^ Giornata dell’Economia: “Le sfide del futuro tra continuità e rinnovamento”

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L’appuntamento questa mattina a Lariofiere

Focus sul 2023 ma anche sguardo alle prospettive future

ERBA – Si è svolta a Lariofiere la 22^ Giornata dell’Economia promossa dalla Camera di Commercio Como-Lecco. Un appuntamento consolidato, un momento di riflessione, approfondimento e scambio di idee seguito ogni anno dagli stakeholder locali e non solo.

L’evento trae spunto dall’illustrazione del Rapporto (QUI COMPLETO) che, mettendo a sistema le rilevazioni e le analisi periodiche realizzate e pubblicate con continuità, illustra con un ampio set di dati e di fonti le traiettorie dell’economia lariana nel 2023, nella prima parte del 2024 e – per la prima volta – alcuni scenari di medio e lungo periodo. Infatti, anche grazie agli strumenti offerti dalle nuove tecnologie, il focus originario del Report annuale, volto a descrivere “cosa è accaduto” nell’anno precedente, è stato via via integrato dapprima con le informazioni disponibili su “cosa sta accadendo”, e ora anche con il tentativo di delineare in maniera concreta “cosa potrebbe accadere” in futuro.

L’obiettivo è, dunque, quello di proporre agli stakeholder territoriali chiavi di lettura delle traiettorie in atto, dei punti di forza e delle criticità per il tessuto economico produttivo lariano, di minacce e opportunità che si profilano all’orizzonte. Per questo il Rapporto statistico, analizzando l’andamento dell’economia locale, mette sotto la lente di ingrandimento elementi di dettaglio e settori “core” del nostro tessuto economico, dalla meccatronica al tessile, dal legno-arredo all’artigianato, al turismo e più in generale al variegato mondo del terziario.

“I focus di approfondimento di quest’anno sono dedicati al tema della sostenibilità, su cui la nostra Camera di Commercio da anni ha assunto un ruolo proattivo agendo da player di sistema, e alla “catena di trasmissione” che dalla crisi demografica in atto (non solo nell’area lariana) porta e porterà a crescenti criticità per tutti, in particolare per le nostre imprese nel trovare le risorse umane necessarie a proseguire nei loro percorsi di sviluppo, consolidamento e crescita della competitività ha fatto sapere il responsabile U.O. Studi e Statistica della Camera di Commercio di Como-Lecco Carlo Guidotti.

Non mancano “zoom” mirati sul settore delle costruzioni, che dopo la fine del Superbonus affronta un passaggio delicato, sulle nuove tipologie di strutture turistiche (ad esempio gli alloggi disponibili su Airbnb, in fortissima crescita), e così via.

“La conoscenza, e di conseguenza la programmazione strategica a tutti i livelli, deve partire dallo studio dei dati, che permettono di creare “mappe di navigazione” con una visione che vada oltre la fase contingente. Per essere realmente efficace, la programmazione non può che essere condivisa a livello territoriale. La Camera di Commercio promuove attivamente il metodo della partnership e delle alleanze, offrendo luoghi, momenti e strumenti concreti, a partire dai Tavoli per la competitività e lo sviluppo. Mettere a frutto sinergie; porre in atto una governance multilivello (connettendo settore pubblico e privato, ambito locale e nazionale/globale); sostenere il nostro tessuto economico e produttivo nelle sfide dell’innovazione, dello sviluppo sostenibile, inclusivo e duraturo, dell’apertura internazionale, della qualità (delle produzioni/servizi, del lavoro e della vita); agire sul piano dell’attrattività territoriale per “vincere insieme”: questa è la nostra mission” ha concluso.

Il presidente Vergani

Passando sinteticamente al report, per l’economia lariana il 2023 si è concluso in modo confortante. Nel 2023 spetta al fattore lavoro registrare le migliori performance all’interno del sistema economico lariano; risultati positivi – come emergono da diversi indicatori statistici – che riguardano, pur con intensità diverse, sia il territorio comasco che quello lecchese.

L’insieme delle forze di lavoro – vale a dire la popolazione residente attiva – si è ampliato fino ad attestarsi intorno alle 431.000 unità, registrando una crescita di 7.400 persone, con un incremento rispetto all’anno precedente pari all’1,7% (con la stessa intensità sia a Como che a Lecco). Una dinamica positiva generata dal rientro nel mercato del lavoro di diversi soggetti (che hanno risposto al crescente fabbisogno di personale delle imprese) e dell’affacciarsi, per la prima volta, di altri. È aumentato di conseguenza il valore del tasso di attività che nel complesso dell’area lariana è salito dal 70,7% (2022) al 71,2% (2023), con uno spunto più elevato a Lecco (dal 69,1% al 70,2%) rispetto a Como (dal 71,6% al 71,8%).

In espansione, di conseguenza, anche i livelli occupazionali: rispetto all’anno precedente, nel 2023 il numero di occupati nell’area lariana è cresciuto di 9.400 unità, superando la soglia delle 411.000 unità e innalzando il tasso di occupazione lariano dal 67% al 67,9%. Tasso – calcolato dall’ISTAT – che risulta di poco più elevato in provincia di Lecco (68%) rispetto a quella di Como (67,9%).

In linea si colloca anche il trend relativo alla disoccupazione – vale a dire le «persone in cerca di occupazione» – che l’ISTAT ha stimato nel 2023 a circa 19.800 unità (il livello meno elevato degli ultimi 15 anni), in decisa riduzione rispetto all’anno precedente: nell’intera area lariana, -1.900 soggetti in valori assoluti; in diminuzione, conseguentemente, il valore del tasso di disoccupazione che nell’area lariana è sceso dal 5,1% (2022) al 4,7% (2023), grazie soprattutto alla componente femminile (dal 6,3% al 5,3%), con una limatura solo marginale invece per quella maschile (dal 4,2% al 4,1%).

Come si evince dai dati occupazionali, nell’area lariana il 2023 è risultato un anno di consolidamento per il sistema, in particolare per quanto riguarda gli aspetti quantitativi. In questo scenario rimangono comunque presenti alcune criticità: quelle più evidenti riguardano il differenziale (“gap”) di genere, che va contraendosi molto lentamente, la prevalenza di assunzioni a tempo determinato su quelle stabili (con contratti a tempo indeterminato), la crescita continua delle difficoltà di reperimento di personale da parte delle imprese, che ormai riguarda oltre un lavoratore ricercato su due.

Ancora in crescita il settore turistico, con ritmi decisamente superiori alla media nazionale. Nell’area lariana, grazie soprattutto al “prodotto” Lago di Como, si è ampliata l’offerta ricettiva, è aumentata la domanda (in particolare quella straniera) e sono pure cresciuti i posti di lavoro fino a superare la soglia delle 31.000 unità (intorno all’9% del totale); il 70% degli stessi è nell’area comasca. Un incremento e un fabbisogno che, secondo molti operatori, il territorio non è in grado di soddisfare completamente, costringendo le imprese a ricercare personale qualificato in altri territori, con problematiche e costi aggiuntivi (alloggi per i dipendenti in primo luogo).

L’evoluzione del sistema economico lariano, che ha un elevato grado di apertura internazionale, sarà sempre più dipendente dagli eventi positivi o negativi che influenzeranno lo scenario mondiale nei suoi assetti ed equilibri geo-politici, commerciali, finanziari, tecnologici, ambientali ed ecologici. Questo scenario potrebbe però modificarsi all’inizio del prossimo anno, soprattutto grazie agli effetti positivi della riduzione dei prezzi (che dovrebbe essere più consistente per le materie prime importate); dovrebbero crescere anche i salari reali e conseguentemente i consumi delle famiglie che – anche grazie a diffuse occasioni di lavoro, favorite da una domanda delle imprese che non sembra interrompersi – avranno maggior capacità di spesa.

La tenuta dell’economia europea e di quella lariana, profondamente interconnesse e integrate, sarà determinata dalla dinamica dei prezzi, dall’inflazione che negli ultimi trimestri sembra avere iniziato un trend di ribasso, dando avvio a una fase di riduzione dei tassi di interesse, la cui durata e intensità si presenta al momento però molto incerta.

Non vanno comunque sottovalutate possibili conseguenze negative sia per le famiglie che per le imprese: conseguenze derivanti dalle iniziative governative per il controllo dei conti pubblici, che potrebbero comportare una contrazione della spesa sociale, del sostegno agli investimenti privati e pubblici, l’interruzione degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni e gli investimenti nell’edilizia, in particolare quella residenziale.

Un beneficio per il settore delle costruzioni (e della relativa filiera) potrebbe tuttavia derivare dall’accelerazione degli investimenti pubblici, molti dei quali legati alle opere del PNRR previste nel prossimo triennio e – seppur in via secondaria – alle opere infrastrutturali finalizzate ai Giochi Olimpici del 2026, già in corso e programmate anche su parte del territorio lariano.

QUI IL RAPPORTO COMPLETO

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