ALPL Cup Lecco: le professioni lecchesi incontrano i candidati al Parlamento Europeo

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Armonizzazione fiscale all’interno della Ue, responsabilità dei professionisti e certificazione, snellimento procedure burocratiche

“Ribadisco l’importanza del dialogo con le libere professioni per instaurare, un continuo scambio di idee con chi, come noi, possiede un’evidente conoscenza delle necessità dei territori”

LECCO – L’Associazione di Ordini e Collegi professionali Cup Lecco (ALPL) ha organizzato un incontro nella quale i professionisti lecchesi hanno portato le loro istanze e idee a coloro che rappresentato l’Italia nel Parlamento Europeo con i candidati alle elezioni europee.

Spinti dalle domande del presidente Antonio Rocca, i politici non si sono tirati indietro. Alcune delle tematiche toccate sono state generali come l’armonizzazione fiscale all’interno della Ue e i vincoli di bilancio, altre invece centrate sulle esigenze del mondo delle professioni come l’equo compenso, la responsabilità dei professionisti e certificazione, lo snellimento delle procedure burocratiche, l’interlocuzione preventiva con Ordini e Collegi, i quali possono portare al legislatore conoscenze preziose, già dal momento della generazione della norma.

Ribadisco l’importanza del dialogo con le libere professioni per instaurare, un continuo scambio di idee con chi, come noi, possiede un’evidente conoscenza delle necessità dei territori, al fine di produrre semplificazione nelle normative e massimo beneficio per l’economia e la vita dei cittadini” afferma Antonio Rocca.

“I cinque candidati presenti, tre eurodeputati quali Maria Angela Danzì del Movimento 5 Stelle, Pietro Fiocchi Fratelli d’Italia, Irene Tinagli del PD e due aspiranti, Luca Perego di Stati Uniti d’Europa e Marco Reguzzoni di Forza Italia, si sono mostrati tutti d’accordo su un’Europa più forte, non solo sul piano del libero mercato, ma pure in campi come la sanità e la politica estera/difesa. In generale, dal loro punto di vista, l’Italia deve impegnarsi a contare maggiormente tra i 27 Stati dell’Unione” spiegano i membri dell’Associazione Alpl.

“Dalle risposte è emerso che ci spettano fondi strutturali, all’interno del quadro finanziario pluriennale, si tratta di 110 miliardi di euro a rischio di non erogazione, come successo già in passato, per mancanza di competenze nel mettere a terra i progetti (Pietro Fiocchi). Non che le competenze manchino in assoluto, ma non abbondano nelle pubbliche amministrazioni, nodi importanti nel processo di acquisizione. Inoltre, i vincoli di bilancio hanno ‘ingessato’ il nostro Paese e non permesso l’immissione di competenze necessarie nei ruoli lavorativi pubblici (Maria Angela Danzì)” affermano dall’Associazione.

“Se il problema nasce dal nostro mostruoso debito pubblico, è vero anche che la posizione viene purtroppo soppesata con coefficienti che non colgono i nostri comportamenti virtuosi, come ad esempio l’avanzo positivo nella spesa corrente pubblica annuale, che ormai mettiamo a segno da tempo. E siamo uno dei pochi Paesi al mondo. Peccato per quel macigno di debito che ci trasciniamo dal passato, spingendolo verso le generazioni future – continua a spiegare l’Associazione -. Ma senza la possibilità di effettuare investimenti diventa difficile far ripartire il Pil. La questione non riguarda solo l’Italia, ma anche altre nazioni soprattutto quelle a medio debito, candidate a diventare la locomotiva d’Europa e invece depresse dai principi scelti per configurare i vincoli. Una occasione persa, assolutamente da correggere. D’accordo sulla necessità di cambiamento dei parametri anche Luca Perego, che si è detto decisamente favorevole a una maggiore coesione”.

L’assessore regionale Alessandro Fermi, candidato per la Lega, non potendo essere presente all’incontro, in quanto relatore di un emendamento a sua firma in giunta, ha voluto comunque inviare un suo saluto attraverso il sottosegretario regionale Mauro Piazza. Alla fine il presidente Rocca, dopo aver ribadito la piena disponibilità dei professionisti a contribuire concretamente nel rendere più fluidi i rapporti tra Stato e cittadini e imprese, ha concluso sintetizzando: “Viviamo in un momento caratterizzato da problematiche nuove, un periodo denso di cambiamenti che influenzeranno per molto tempo la nostra vita futura, per questo è indispensabile che vengano fatte le scelte migliori per lasciare ai giovani un mondo se non migliore, almeno non peggiore di come l’abbiamo trovato noi. Non sarà facile, ma dobbiamo tutti impegnarci per questo”.