Un allevamento su dieci rischia la chiusura
Aumentati del +170% i concimi, del +90% i mangimi e del +129% il gasolio. Dal Governo in arrivo 220 milioni per contrastare il caro prezzi
LECCO – I rincari record colpiscono anche le stalle, messe in ginocchio dalla guerra in Ucraina che ha portato a un innalzamento dei costi di produzione fino al 57%. E’ quanto sostiene Coldiretti sottolineando inoltre come stia subendo le conseguenze anche il territorio lariano, zona composta da un patrimonio di razze pregiate conservate dagli imprenditori agricoli, custodi oltre che professionalmente preparati, con allevamenti altamente specializzati nel rispetto del benessere animale.
Coldiretti fa sapere: “Ora più che mai risulta fondamentale lo stanziamento di 220 milioni di euro da parte del Governo per gli allevamenti nazionali, visto il vertiginoso incremento dei costi su ogni fronte”. E proprio il numero uno di Coldiretti Como Lecco, Fortunato Trezzi, spiega:
“L’aumento del costo dei mangimi collegato al rialzo delle quotazioni delle principali materie prime quali soia, mais e cereali anche a causa dell’attuale crisi Ucraina ha prodotto un innalzamento dei costi per le produzioni delle uova, del latte e delle carni, al quale si sono aggiunti i rincari sull’energia”.
Prosegue poi illustrandone nello specifico le tipologie: “Nelle aziende zootecniche si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi, fino al +129% per il gasolio con incrementi dei costi correnti di oltre 15.700 euro in media, ma con punte oltre 47mila euro per le stalle da latte e picchi fino a 99mila euro per gli allevamenti di polli, in base allo studio del Crea”.
Il risultato è un crollo del valore aggiunto che mette un allevamento su dieci a serio rischio di chiusura, secondo un’analisi Coldiretti su questi dati.
Le risorse governative sono indirizzate a tutti i tipi di allevamento: vacche da latte, vitelloni, bufale, suinicola, carni bovine di età inferiore agli 8 mesi, bovini di razze autoctone in contratti di filiera di tipo privatistico o in Sistema di qualità nazionale o in Sistemi di qualità Dop/Igp, ovicaprina, allevamento di conigli, galline ovaiole, tacchini, polli, imprese di trasformazione, incubatoi e centri di imballaggio uova.