Coldiretti Lecco: “Lo stop agli abeti e alle stelle di Natale danneggia la floricoltura lariana”

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Garden e fioristi chiusi in diverse regioni

Coldiretti Lecco-Como: “Sul territorio aperture regolari, ma contraccolpi sugli ordinativi: urgono soluzioni”

LECCO – “Una burocrazia che, al danno, aggiunge danno. E con gravi, ulteriori ripercussioni sulla filiera florovivaistica provinciale già alle prese con una situazione insostenibile: ad esempio, l’invenduto delle festività di inizio mese si è accumulato nei vivai generando un calo di fatturato del 35% rispetto alla media degli scorsi anni”. Lo rimarca Roberto Magni, membro di giunta Coldiretti Como Lecco e imprenditore florovivaistico, commentando la notizia dell’ingiustificata chiusura “nelle giornate festive e prefestive di garden, ambulanti e negozi al dettaglio di fiori e piante in atto in diverse regioni d’Italia in zone gialla e arancione, che già sta mettendo a rischio la fornitura fuori regione delle stelle di Natale e degli abeti di Natale che ogni anno trovano spazio nelle case degli italiani”.

E’ l’allarme lanciato da Coldiretti Como Lecco dopo che in molte regioni è scattato lo stop alle attività di vendita di piante a causa di una errata interpretazione del Dpcm del 3 novembre scorso, che al contrario ne garantisce la prosecuzione poiché sono considerate come completamento e sbocco della filiera agricola.

“Va specificato che in Lombardia la vendita resta attiva e che, al momento, non abbiamo segnalazioni di stop sul territorio. Ma altrove la situazione è completamente ribaltata”. Alcune ordinanze locali hanno, infatti, chiuso immotivatamente gli spazi dedicati a piante e fiori all’interno di molte strutture come centri commerciali, supermercati e ipermercati, secondo quanto denunciato dalla Consulta Florovivaistica della Coldiretti in una lettera indirizzata ai principali gruppi della Grande distribuzione organizzata, a Federdistribuzione e alle Autorità istituzionali coinvolte.

Lo stop alle realtà commerciali che superano i 250 metri quadri ha inoltre interrotto l’attività di molti garden che superano facilmente queste dimensioni, se si equiparano le aree di produzione e di vendita, senza che a livello regionale o comunale ne sia stata riconosciuta l’eccezionalità.

Ora occorre intervenire con sollecitudine per non compromettere anche le vendite delle produzioni tipiche del periodo natalizio. Il problema oltre al tradizionale albero natalizio e alle stelle di Natale va a colpire – precisa Coldiretti Como Lecco – anche ciclamini e altri tipologie di piante in vaso e di fiori recisi, che sono ormai pronti per la vendita e che rischiano di andare buttati con un danno gravissimo per un settore che ha già pagato un conto da oltre 1,5 miliardi di euro a causa della pandemia per i limiti a matrimoni, eventi e cerimonie, con la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro, dai vivai ai negozi.

Un vero e proprio tsunami per il settore florovivaistico nazionale al quale l’emergenza ha creato anche problemi all’export con blocchi al confine e in dogana di tanti paesi Ue ed extra Ue, a causa di ritardi e difficoltà nei trasporti e nella vendita.

Da tutelare c’è il futuro di un comparto chiave del Made in Italy agroalimentare, con il valore della produzione italiana di fiori e piante stimato in 2,57 miliardi di euro grazie a 27mila imprese con circa 200mila posti di lavoro che ora si trovano in gravissime difficoltà: il comparto florovivaistico è peraltro uno dei comparti leader per il tessuto agricolo ed economico delle due province lariane. Le superfici a vivaio e floricoltura contano oggi oltre 350 ha in provincia di Como e 230 ha in provincia di Lecco, con oltre 520 imprese specializzate attive nel comprensorio lariano.