L’analisi presentata oggi da Confcommercio Nazionale mostra un aumento di 239 euro rispetto al 2024
La spesa pro capite cresce ma resta prudente: “Gli italiani tornano a spendere ma con cautela”, spiega Sangalli
LECCO – Negli ultimi trent’anni i consumi delle famiglie italiane hanno cambiato volto, con la tecnologia e il tempo libero in crescita e i beni tradizionali in calo. È quanto emerge dall’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio sui consumi tra il 1995 e il 2025.
Secondo lo studio, nel 2025 la spesa pro capite reale ha raggiunto i 22.114 euro, contro i 19.322 del 1995. Un aumento di 239 euro rispetto al 2024, ma ancora sotto il livello massimo toccato nel 2007, quando il dato era più alto di 220 euro.

Il rapporto, diffuso oggi, 27 agosto, mette in evidenza come la rivoluzione tecnologica abbia inciso profondamente sulle abitudini di acquisto: la spesa per apparecchiature informatiche e telefoni è cresciuta di quasi il 3.000% negli ultimi tre decenni. Segnali positivi arrivano anche dal tempo libero, con i servizi culturali e ricreativi in crescita reale di oltre il 120%.
Viaggi e vacanze segnano un +18% e la ristorazione un +25,7% rispetto al 1995, ma entrambi i comparti non hanno ancora recuperato del tutto le perdite accumulate durante la pandemia. Più prudenti invece i consumi legati ai beni tradizionali: alimentari e bevande arretrano del 5,1%, l’abbigliamento scende dello 0,5%, mentre mobili ed elettrodomestici restano pressoché stabili (+0,8%).
Il calo più marcato riguarda l’energia domestica, con una contrazione del 35,1% in termini reali. Un risultato attribuito all’attenzione crescente verso efficienza e risparmio, nonostante l’aumento dei prezzi unitari.
A fotografare la situazione è anche la distribuzione della spesa sul territorio economico. Nel 2025 la quota per la casa e i servizi collegati si attesta al 29,3%, quella per la cura del sé al 20,5%, mentre alimentari e bevande incidono per il 15,4%. In lieve aumento il peso dei viaggi, al 3,5%, segno di una domanda che lentamente si rafforza.
Sul quadro generale è intervenuto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli: “Gli italiani tornano a spendere ma con cautela, privilegiando soprattutto il comparto tecnologico. Preoccupa e genera incertezza l’impatto dei dazi. Servono segnali di fiducia, a cominciare dalla riforma fiscale, per far ripartire consumi e investimenti”.

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