A Lecco la prima tappa di “50 Traguardi per la Lombardia”, iniziativa di Confindustria
“Filiere produttive contro la crisi energetica” il tema dell’incontro, ospite l’assessore regionale Guidesi
LECCO – “Dopo la pandemia da Covid un’altra emergenza, potenzialmente più grave, minaccia le imprese lombarde e italiane: quella della crisi energetica“. Le parole sono di Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia intervenuto mercoledì sera alla prima tappa del “roadshow” 50 Traguardi per la Lombardia presso la sede di Confindustria Lecco Sondrio. Un’iniziativa lanciata da Confindustria Lombardia, pensata per avvicinare le istanze di imprese e territori ai rappresentati politici della Regione e che toccherà tutte le Province Lombarde.
Il primo incontro dal titolo “Le filiere produttive contro la crisi energetica” si è svolto proprio a Lecco alla presenza dell’assessore Guidesi. Alla tavola rotonda, moderata dalla giornalista Chiara Piotto (SkyTg24), ospiti anche tre imprenditori Gianluca Brenna, Presidente Stamperia di Lipomo SpA, Giuseppe Ghelfi, Titolare Ghelfi Ondulati SpA., e Elena Maria Carla Torri, CEO ICMA Srl SB.
Quali strategie mettere in campo di fronte alla crisi energetica? Come rendere più efficace il dialogo con l’Europa per regolare il mercato ed evitare una competizione dannosa per le imprese italiane? Questi e altri i temi discussi durante l’incontro.
“I vostri suggerimenti saranno molto utili – ha premesso il presidente di Confindustria Lecco Sondrio Plinio Agostoni – il tema delle filiere come tanti altri si interseca con quello del rincaro energetico. Un allarme che noi imprenditori abbiamo lanciato un anno fa, cercando di informare e dare suggerimenti su come affrontarlo. C’è stata una triste inerzia politica, anche da parte dell’Unione Europea le risposte sono state deludenti. Io credo che occorra guardare oltre, seguire un filone e delle prospettive strutturali. La forza, il coraggio, la creatività e la resilienza dei nostri imprenditori riuscirà anche in questa sfida ma ne verremo fuori solo insieme, facendo sistema”.
Un motto, quello del fare squadra, ripreso anche dal Segretario Generale di Confindustria Lombardia Dario Voltattorni: “Il confronto tra Confindustria e Regione c’è sempre stato, ribadisco che da soli non andiamo da nessuna parte. I temi che affronteremo in questa iniziativa itinerante sono diversi: il Capitale umano, Digitalizzazione e Innovazione, Infrastrutture, Transizione ecologica, Welfare e Sanità. Tutto questo viene messo a dura prova dal tema energetico. Per darvi qualche dato, nel 2019 il costo dell’energia per le imprese era stato di 2 miliardi e 800 mila euro, le proiezioni per la fine del 2022 parlano di 25 miliardi“.
Un’emergenza “taciuta”, secondo l’imprenditore Brenna (Stamperia di Lipom): “La nostra è un’azienda manifatturiera, energifera e gasivora – e oggi siamo in una vera emergenza, uno stato di guerra. Perché non viene dichiarato?”. Una “guerra” anche dentro l’Europa, ha aggiunto Torri (Ceo Icma): “Il dato oggi è anche questo: diversi nostri fornitori italiani chiuderanno per la questione energetica mentre i nostri vicini di casa no. Diversi paesi europei usano diverse fonti di approvvigionamento, è un tema che deve far riflettere”.
“Il tema della crisi energetica è fondamentale – ha dichiarato Guidesi nel suo intervento – personalmente credo molto nel fare sistema, Regione Lombardia farà tutto ciò che può fare cercando di mantenersi propositiva verso chi ha il dovere di compiere delle scelte, il Governo e la commissione Europea”. Sulla competitività l’assessore ha ‘richiamato’ l’Ue: “Sono un Europeista convinto ma non nascondo la delusione nei confronti dell’Europa, verso il tema c’è stata poca considerazione. Servono indicazioni chiare per regolare il mercato e far sì che le aziende dei paesi dell’Unione partano tutte dagli stessi blocchi di partenza. Al momento invece l’Italia parte già indietro, il dato oggi è che accendere un ciclo produttivo fa andare in perdita l’impresa”.
“Ci siamo già attrezzati per far fronte alla chiusura del gas – ha commentato Ghelfi (Ghelfi Ondulati) – ma è chiaro che ci vorrebbe un’Europa più unita. In altri paesi i costi energetici sono più bassi rispetto all’Italia, questo favorisce i nostri vicini di casa. Penso che questa situazione difficile possa, se affrontata ripartendo dalle persone, che sono la forza delle nostre imprese, possa diventare un’occasione per premere il piede sull’acceleratore”.
Una riflessione che ha richiamato un altro tema, quello della formazione: “Oggi le aziende ci chiedono lavoratori, sono tanti, tantissimi gli imprenditori che mi contattano per questo – ha fatto sapere Guidesi – in Lombardia abbiamo un numero di Istituti Tecnici Superiori e di studenti Its quattro volte più alto rispetto alla media nazionale ma facciamo fatica a farci aprire le porte dalle scuole pubbliche rispetto ai licei. Eppure negli Istituti Tecnici Superiori si formano lavoratori per le imprese. La formazione ottimizza l’azienda nel suo complesso e innalza le competenze all’interno, legando le diverse professionalità. Come migliorare questo aspetto? Dobbiamo offrire dei pacchetti agli studenti, mirati, che spieghino loro precisamente cosa possono fare con un diploma da Its e che prospettive di carriera ci sono”.
L’assessore ha quindi parlato delle Comunità Energetiche e di Sostenibilità. “La Regione si è assunta un ruolo attivo nella promozione delle Comunità energetiche sul territorio e sviluppare incentivi mirati per l’avvio e il sostegno della realizzazione delle opere necessarie al loro funzionamento. Abbiamo anche stanziato delle risorse tramite un bando rivolto ai comuni sotto i 5 mila abitanti. Il risultato è stato uno scontro diplomatico con il Governo centrale che ci ha ‘richiamati’ perché non era di nostra competenza. Noi non abbiamo anticipati tempi – ha precisato Guidesi – ma abbiamo fatto ciò che pensavamo fosse giusto. Ci hanno detto che dovevamo aspettare i decreti attuativi, sono oramai dieci mesi che li stiamo attendendo. Non si può più rimandare, le aziende vivono su due basi, la programmazione e l’economicità, e stanno perdendo entrambe”.
Sulla sostenibilità ha aggiunto: “Stiamo cercando di applicare l’economia circolare sulla filiera produttiva, in altre parole, vogliamo capire se tramite il riutilizzo di materiali riusciamo ad essere meno dipendenti dall’estero. La risposta è che per alcuni settori potremmo diventarlo. Non si tratta di sovranismo ma di una questione economica e con l’autonomia fiscale regionale, inoltre, potremmo fare davvero di più”. L’assessore ha concluso: “Spero di lasciare al mio successore una programmazione settore per settore, unendo progettualità strategiche che aiutino le imprese sulla base delle loro richieste. Usciremo da questa crisi insieme, come abbiamo già fatto durante il Covid, ne sono certo”.