Famiglia e lavoro, l’equilibrio possibile: incontro con il prof. Tiraboschi

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Il  Direttore del Centro Studi Internazionali e Comparati “Marco Biagi” relatore a Lecco

La conciliazione e il welfare aziendale per avvicinare il mondo del lavoro e della famiglia

LECCO – Un tema di grande attualità nella società contemporanea ed una importante sfida innovativa per le politiche sociali, del lavoro e delle pari opportunità: la conciliazione tra lavoro e vita familiare è sempre più al centro dell’attenzione delle istituzioni e delle rappresentanze del mondo economico, così come nei contratti integrativi delle aziende, perché i suoi riflessi riguardano la quotidianità e il benessere dei lavoratori.

“Le politiche di conciliazione servono ad avvicinare due mondi apparentemente lontani, l’imprenditore (chi comanda) e il lavoratore (chi esegue). Per capire come intervenire, dobbiamo tenere presente anche dei fattori legati alla nostra società”.

Il prof. Michele Tiraboschi

E’ il prof Michele Tiraboschi a parlarne a Lecco, relatore d’eccezione al convegno organizzato lunedì da Confartigianato Lecco insieme ad Ats e Comunità Montana.

Tiraboschi, giudicato da molti come l’erede di Marco Biagi, dirige l’associazione di studi sul lavoro fondata nel 2000 da giuslavorista, scomparso due anni dopo vittima delle Nuove Brigate Rosse. E’ anche direttore del Centro Studi DEAL (Diritto, Economia, Ambiente, Lavoro) presso l’Università di Modena e Reggio Emilia. Editorialista per Avvenire e Panorama, ha scritto diversi saggi e articoli su riviste nazionali e internazionali.

“La politica oggi dà una definizione di lavoro come una condanna da cui scappare il prima possibile, penso al tema delle pensioni quindi a Quota Cento, ma chi ama il proprio lavoro non vorrebbe lasciare, ma che questo venisse gestito coerentemente con l’innalzarsi dell’età  – ha spiegato il professore – è un tema che dovrà essere affrontato perché il cambiamento demografico è evidente anche nelle aziende dove, al contrario di quanto accadeva negli anni ’80, la quota di lavoratori in età matura è aumentata”.

Il tema della conciliazione, però, riguarda soprattutto le donne.

“E’ una questione culturale – ha sottolineato Tiraboschi – la gestione dei figli e degli anziani è da sempre affidata alle donne, così, quando nasce un figlio generalmente è la moglie che sacrifica la propria carriera. Un dato su tutti: su 100 donne in età da lavoro, solo 100 risultano occupate” una statistica a cui, ricorda il professore, va sommato anche il lavoro nero, soprattutto nell’ambito dell’assistenza domestica, che vede ancora molta irregolarità.

“ATS Regione Lombardia ha prorogato le attività dei Piano territoriale di Conciliazione per un’ ulteriore annualità, attribuendo nuove risorse per le azioni di conciliazione – ha annunciato Silvano Casazza, direttore Generale ATS Brianza – Regione ha assegnato al nostro territorio un nuovo finanziamento pari a circa 214 mila euro. E’ importante sottolineare che il finanziamento comprende una significativa quota premiale, valutata in base all’esito delle azioni programmate e alla capacità di spesa delle attività attuate”.

Le iniziative di conciliazione in Confartigianato

Se il Comune di Lecco, come ricordato dall’assessore Riccardo Mariani, ha già avviato diverse iniziative sul tema, anche le associazioni di categoria, come Confartigianato sono impegnate:

“Sono ormai diversi anni che è operativo internamente in Confartigianato Lecco lo sportello Conciliazione, che permette la diffusione delle varie opportunità che il territorio offre in tema di conciliazione vita lavoro, oltre a fornire consulenza sia alle aziende che ai lavoratori. Lo sportello, che ha subito una trasformazione in itinere, ora funziona come un help desk telefonico che fornisce risposte tecniche e suggerimenti alle varie richieste che arrivano” ha ricordato Daniele Riva, presidente degli artigiani lecchesi.

Il convegno ha rappresentato il momento conclusivo del progetto “ Smartworking: opportunità e strumenti pratici”, progetto lanciato da Confartigianato che ha visto il suo svolgersi soprattutto nell’anno 2018, fornendo in tutto 26 consulenze agli associati, con la conclusione di tre accordi individuali e la realizzazione di 10 bozze d’accordo, tra cui uno collettivo.

“Le consulenze hanno visto una platea eterogenea di partecipanti ( imprenditori, amministratori, HR, dipendenti) sia di piccole che di grandi aziende,  indifferentemente uomini e donne, principalmente lavoratori assunti a tempo pieno e indeterminato che hanno manifestato la necessità di una migliore conciliazione tra vita e lavoro” ha spiegato Matilde Petrarca, responsabile Welfare di Confartigianato.