Il metalmeccanico continua a crescere. L’incognita della guerra e del caro energia

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Dati positivi dall’analisi di Confindustria sul settore metalmeccanico in provincia di Lecco

Preoccupano le ripercussioni del conflitto in Ucraina e l’ulteriore aggravio delle “bollette”

LECCO – Secondo i dati della nuova indagine congiunturale di Federmeccanica sull’industria metalmeccanica resi noti oggi, nel 2021 la produzione di settore a livello nazionale è cresciuta del 15,9% rispetto all’anno precedente, nonostante la flessione registrata nell’ultimo trimestre.

Un risultato, spiega Federmeccanica, che ha consentito di recuperare completamente il crollo osservato nel corso della pandemia: i volumi di produzione del 2021 risultano leggermente superiori (+0,3%) rispetto al 2019, sebbene l’intero comparto industriale registri un calo contenuto dello 0,6%.

Per riguarda il nostro territorio, le rilevazioni del Centro Studi di Confindustria Lecco e Sondrio evidenziano, dopo la decisa decelerazione che era stata riscontrata nella prima metà del 2020 a causa della pandemia, segnali di parziale recupero per le aziende del settore metalmeccanico nel secondo semestre, con un miglioramento del +6,3% a livello congiunturale per i tre indicatori (domanda, produzione e fatturato). Il periodo gennaio e giugno 2021 era poi stato protagonista di un’accelerazione della crescita, con incrementi del 22,7% rispetto al corrispondente semestre 2020 e un +16,9% in confronto ai livelli dei sei mesi precedenti.

Nel secondo semestre 2021 le realtà metalmeccaniche del territorio tracciano un quadro di ulteriore miglioramento, in linea con quanto indicato in modo trasversale ai settori. Si mantengono positive, e mediamente pari al +6,2, le aspettative per l’evoluzione degli indicatori nel corso dei primi sei mesi del 2022

Ora preoccupa però la guerra e ancora una volta la crescita dei costi di energia e materie prime: “In questo momento, il nostro pensiero va prima di tutto a quanto sta accadendo in Ucraina e in particolare alla popolazione che sta affrontando il dramma della guerra: quella da parte della Russia è una gravissima aggressione che va condannata senza tentennamenti. Ed è fondamentale che l’Europa resti compatta nella sua presa di posizione” commenta il Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Lorenzo Riva.

“Se guardiamo al quadro economico, in questa fase di grande instabilità – prosegue – l’aumento dei costi delle materie prime e delle forniture energetiche, temi con i quali stavamo già facendo i conti prima del conflitto, sono a maggior ragione punti caldi. Confidiamo che le Istituzioni mantengano alta l’attenzione per evitare strategie speculative e che il Governo individui soluzioni per mitigare le ricadute, soprattutto sui settori più esposti”.

“Questa aggressione è un dramma che riguarda tutti noi perché contraria ai valori di democrazia e libertà ed esprimiamo la massima solidarietà alla popolazione dell’Ucraina” interviene il Presidente della Categoria Merceologica Metalmeccanico di Confindustria Lecco e Sondrio, Giacomo Riva.

“I dati rilevati sul territorio prima dell’esplosione del conflitto – continua – evidenziavano, assieme alla crescita registrata nel 2021, anche aspettative positive per il 2022. Lo scenario non era comunque privo di criticità ma ora siamo chiamati ad affrontarne di nuove e sarà a maggior ragione importante un impegno comune, soprattutto guardando al futuro del nostro settore che sta gestendo transizione tecnologica ed ecologica”.