Le azioni di prevenzione e contrasto messe in atto da Ats Brianza nelle province di Lecco e Monza Brianza
“È necessario far crescere il bisogno di sicurezza. Non basta la conoscenza della regole, della legge, non è nemmeno sufficiente la sanzione come deterrente”
LECCO – “Gli infortuni sul lavoro sono inaccettabili a prescindere dalla loro numerosità e tanto più che le lesioni provocate risultino gravi e impattanti sulle condizioni di vita dell’infortunato – evidenzia il Francesco Genna, Direttore della struttura Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SC PSAL) di ATS Brianza -. Rappresentano un dramma sempre esistito da quando l’uomo ha sperimentato il lavoro, che coinvolge l’infortunato, la sua famiglia, l’azienda e la società intera. Sono una lesione di un diritto fondamentale, anche a livello costituzionale: la Repubblica, infatti, tutela la salute come diritto dell’individuo e interesse della collettività”.
I numeri sono comunque molto importanti per la descrizione del fenomeno infortunistico e la programmazione dell’attività ispettiva. Molto brevemente i dati ufficiale da fonte Inail consentono di fare le seguenti puntualizzazione:
- Su scala nazionale, sia il numero egli infortuni che i tassi infortunistici, sono in diminuzione costante dal 2000 al 2019, con un picco incrementale nel 2020, ovviamente correlato agli infortuni Covid-19.
- Nelle province di Lecco e Monza Brianza gli infortuni denunciati e riconosciuti sono diminuiti nel 2021 e, com’era atteso in relazione alla ripresa della produttività, in Lombardia con numeri superiori alla media europea, si è avuto un incremento degli infortuni riconosciuti senza mezzo di trasporto (LC da 2.059 a 2.398, + 30,5% – MB da 4.151 a 6.101, +39,29%), con una riduzione significativa degli infortuni gravi (Flussi INAIL-Regioni).
- Per il 2023 abbiamo a disposizione solo i dati relativi agli infortuni denunciati, con una riduzione nelle due province delle stessa entità (LC –20,26% – MB –19,76%).
- Per il 2024 sono disponibili i dati degli infortuni denunciati relativi al periodo gennaio-marzo che evidenziano un incremento su base regionale dell’1,4%, declinato diversamente nella due province: +1,6% nella provincia di Lecco, -8,4% nella provincia di Monza e Brianza.
Nel registro regionale degli infortuni mortali nel 2024 è stato iscritto un infortunio sul territorio di Monza; mentre nel 2023 sono stati registrati 3 infortuni mortali nella provincia di Lecco e 1 nella provincia di Monza.
“Rispetto alle cause – continua il dottor Genna – è possibile affermare che molti infortuni sono prevedibili e prevenibili, non certo agendo sul fattore scatenante l’infortunio (determinante), ma bensì promuovendo una policy aziendale che alzi delle barriere a tutti i livelli del processo lavorativo; ciò per impedire ad evento causale, che si innesca come una freccia, di poter attraversare i buchi delle barriere preventive che sono state alzate, consentendo alla causa di determinare un evento lesivo. Affrontare in maniera sistemica la sicurezza significa che, sia il datore di lavoro, che i lavoratori e gli altri soggetti della prevenzione, devono passare attraverso un cambio di paradigma. È necessario far crescere il bisogno di sicurezza. Non basta la conoscenza della regole, della legge, non è nemmeno sufficiente la sanzione come deterrente”.
Il controllo del rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro e l’eventuale comminazione di sanzioni ove le stesse siano violate è responsabilità di ATS. Da alcuni anni ormai l’attività di vigilanza viene proficuamente associata a un’attività di assistenza e sostegno alla imprese, soprattutto con i cosiddetti Piani Mirati di Prevenzione (PMP). L’impegno di ATS Brianza, in particolare della SC PSAL, nel contrasto del fenomeno infortunistico si manifesta con una quotidiana presenza degli operatori sul territorio, soprattutto tecnici della prevenzione, ma anche medici del lavoro, assistenti sanitari, chimici, ingegneri, che lavorano sinergicamente in team multi-professionale.
Attualmente sono circa 60 operatori della SC PSAL e la Direzione sta provvedendo ad assumere in questi giorni altri 10 tecnici della prevenzione. Il grande lavoro svolto è evidente da questi numeri: dall’inizio dell’anno sono stati effettuati 2.386 controlli e 911 ispezioni riguardanti 712 aziende, di cui 24 aziende agricole e 497 aziende edili; i cantieri ispezionati sono stati 377, di cui 53 con esito sfavorevole. Per il contrasto agli infortuni sono attivi 3 Piani Mirati di Prevenzione: “Sicurezza Macchine” e due riguardanti la prevenzione dei traumi maggiori, “Primo non morire aziende” e “Primo non morire edilizia”.
Da gennaio sono state effettuate 59 inchieste per infortuni sul lavoro. Entro il 30 di settembre verranno svolte 200 ispezioni aggiuntive in orario non convenzionale (fascia serale, sabato e domenica), riguardanti il settore edile, la logista e trasporto e imprese del settore manifatturiero con impiego prevalente di macchine operatrici. Al progetto hanno aderito 21 Tecnici della Prevenzione su base volontaria, che saranno retribuiti attraverso l’impiego di una parte dei proventi delle sanzioni.
Un’altra quota di questi proventi è stata reinvestita nel Laboratorio Interattivo di Sicurezza (LIS), progetto molto ambizioso che prevede l’allestimento di uno spazio (UTR Lecco) destinato, almeno inizialmente, agli studenti dell’ultimo biennio delle scuole secondarie di secondo grato ad indirizzo tecnico e professionali. Attraverso lo spazio teatrale, l’escape room, la realtà virtuale, si vuole realizzare una formazione diversa, informale e veicolata, oltre che dal canale cognitivo, da quello emozionale, cercando di creare in modo naturale il bisogno di sicurezza di cui abbiamo parlato prima.