In Lombardia il 2019 fa segnare un aumento delle morti sul lavoro
Anche nel lecchese sale il numero di morti, stabile il numero di infortuni
LECCO – Prosegue in Lombardia l’aumento degli infortuni mortali sul lavoro ed è solo minimale la diminuzione degli incidenti totali. Lo denuncia la Cisl confrontando i dati Inail relativi alle denunce di infortunio del periodo gennaio-novembre del 2019 con i dati del 2018.
Dati che, sottolineano dal sindacato, “confermano la drammatica tendenza” con l’aumento degli infortuni mortali sul territorio regionale, passati da 150 a 154; gli incidenti scendono di 526 eventi (-0,4%) passando da 110.678 tra gennaio – novembre 2018 a 110.152 nel pari periodo 2019.
“In rapporto a tutte le altre regioni del Nord, quindi, la Lombardia conferma il suo triste primato di regione con il più alto numero di infortuni mortali, peraltro in aumento” prosegue il sindacato.
Gli infortuni a Lecco
La provincia lecchese non è da meno e segue il trend lombardo: i casi di infortuni mortali sono in aumento, tre da gennaio-novembre 2018 e cinque nello stesso periodo del 2019, mentre resta stabile il numero di incidenti denunciati, poco più di 3400.
Nelle altre province
A livello territoriale, la provincia Monza e Brianza registra un +100% dei decessi, da 7 a 14 nel periodo gennaio-novembre 2018. Brescia sale da 19 a 29 (+52%), mentre Mantova e Milano calano rispettivamente da 21 a 14 e da 45 a 39.
L’analisi degli infortuni totali evidenzia un calo in tutti i settori. A livello territoriale si riducono, anche se in misura minimale, in tutte le province tranne che a Como, Pavia e Sondrio.
La Cisl: “non c’è attenzione da parte di tutti”
“Crediamo che il risultato di infortuni mortali zero possa essere un obiettivo reale, anche se certamente non semplice. Ma non può essere perseguito solo da chi rappresenta i lavoratori – afferma Pierluigi Rancati, segretario regionale Cisl Lombardia con delega alla salute e sicurezza -. I dati ci dicono inequivocabilmente che la stessa attenzione non c’è da parte di tutti. La prevenzione e la tutela della salute e sicurezza sono un investimento e non un costo. Non lo dice solo la Cisl, ma lo impone la norma di legge e lo esige la realtà fotografata dai dati”.