Decima posizione provinciale per Lecco nella classifica italiana
L’analisi tiene conto dei dati sui redditi medi dei cittadini
LECCO – Se i soldi non fanno la felicità, a qualcuno farà comunque piacere sapere che l’area di Lecco risulta essere tra le più “ricche” d’Italia, almeno secondo la media dei redditi percepiti dai propri cittadini.
La nostra provincia è decima nella classifica stilata nello studio realizzato da TWIG data management company, sui dati diffusi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze sui redditi degli italiani nel 2017.
In media 24,7 mila euro l’anno il reddito dei lecchesi che chiudono la ‘top ten’ delle province italiane seguendo i romani (24,8 mila euro) e i parmensi (25 mila euro). Ai primi posti della classifica ci sono invece le province di Milano (31,2 mila euro), Monza (27,9 mila euro) e Bergamo (27,2 mila euro).
A livello comunale, lo scettro di Comune più ricco d’Italia torna, dopo un anno, al comune milanese di Basiglio (47,8 mila euro) seguito dal vicino Cusago (37,5 mila euro) e da Lajatico (35,1 mila euro) in provincia di Pisa
La mappa dei redditi, comune per comune
Nella mappa realizzata da Twing è possibile scoprire il reddito medio di ogni comune. Basta cliccare sulla regione interessata e scorrere il mouse sul territorio per visualizzare i dati comunali, oppure digitando il nome del comune nella barra di ricerca.
Più ricchezza nei grandi centri
Analizzando i dati tenendo in considerazione l’ampiezza del centro, inteso come numero di residenti, si conferma nello studio l’evidenza di un reddito medio sostanzialmente più alto nei grandi centri urbani rispetto ai Comuni con meno di 5.000 abitanti. Questo gap tende ad aumentare ulteriormente nel 2017: mentre i Comuni con meno di 100.000 abitanti vedono diminuire il reddito, le grandi città registrano una variazione di segno opposto.
Ricchezza, ma non per tutti
L’analisi dei redditi italiani conferma anche per il 2017 che la maggior parte della ricchezza è concentrata nelle mani di pochi: il 43% degli italiani guadagna meno di 15 mila euro lordi annui, mentre solo il 4% guadagna più di 60 mila euro annui.
Piccole differenze si registrano nelle fasce intermedie, dove i contribuenti che guadagnano tra 15-29 mila euro passano dal 37% al 36%, mentre quelli che si collocano tra i 30 e i 60 mila euro passano dal 16% al 17%.