Sciopero Cgil e Uil, tanti lavoratori in piazza per gridare “Adesso basta!”

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(foto archivio)

Folta adesione per la manifestazione contro una Legge di Bilancio considerata ingiusta

“Questo Governo non sta dando risposte e se la prende sempre con i più deboli: le persone non ce la fanno più”

LECCO – Cgil e Uil sono scesi in piazza stamattina, 24 novembre, a Lecco per difendere il presente e il futuro dei lavoratori e dei pensionati. In tantissimi hanno partecipato al corteo che è partito da Largo Caleotto, davanti al Monumento ai Caduti sul Lavoro, per approdare in piazza Diaz, davanti al municipio di Lecco, dopo aver percorso le vie del centro città. Al fianco dei lavoratori, tra gli altri, il Segretario Generale della Cgil Diego Riva e quello della Uil Dario Esposito.

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“Sensibilizzare l’opinione pubblica sulle gravi criticità che la bozza di Legge di Bilancio porta con sé e, contestualmente, chiedere al Governo di assumere provvedimenti in materia di lavoro, fisco, sicurezza, previdenza, sanità e politiche industriali, necessari a ridurre le diseguaglianze che nel nostro Paese sono in evidente crescita. Siamo di fronte ad un esecutivo confuso e litigioso che fa circolare varie bozze di Legge di Bilancio poi puntualmente riviste e modificate nelle indiscrezioni successive”.

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Queste le motivazioni di una mobilitazione che ha riscosso ampio consenso: “Nessuna delle nostre proposte è stata accolta, l’unica riguarda la conferma del taglio del cuneo fiscale chiesto a gran voce dal sindacato, a riprova che le iniziative e gli scioperi condotti fino ad ora hanno avuto il merito di porre all’ordine del giorno questa misura utile a consolidare il potere di acquisto dei lavoratori. Si tratta però di una proroga di appena un anno, segno che nel Governo non c’è volontà di stabilizzare le poche misure che vanno incontro ai bisogni reali delle persone e soprattutto è un provvedimento che rischia di essere inutile visto che la decontribuzione non copre neanche lontanamente la perdita di potere d’acquisto senza precedenti causata dall’inflazione galoppante”.

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I lavoratori hanno rinunciato a otto ore di lavoro retribuite per far sentire la propria voce e far valere i propri diritti: lavoro, fisco, giovani, pensioni, stato sociale, salute e sicurezza, politiche per l’accoglienza e politiche industriali sono i temi portati in piazza dalle due sigle sindacali nella mattinata di oggi. Temi che destano preoccupazione a fronte di una manovra che non dà garanzie.

“Qualche provvedimento bandiera e tanti titoli, ma poca sostanza. Per dirla con una citazione letteraria, questo Governo adotta una politica forte coi deboli e debole coi forti: la strada intrapresa è quella dell’attenzione a partite Iva, imprese e autonomi, mentre non c’è sostanzialmente nulla per il lavoro dipendente e per tutto ciò che è pubblico e, inoltre, non c’è la lotta all’evasione e un fisco sempre più sbilanciato verso chi già ha”.