Leggera ripresa per l’industria, ma la crisi non si arresta

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LECCO – Che la situazione era critica lo avevamo intuito ed il report preparato dall’Osservatorio Provinciale del Mercato del Lavoro (relativo al periodo aprile-giugno 2013) conferma le difficoltà:

“La situazione è drammatica – come riferisce l’assessore provinciale Antonio Conrater – Un dato su tutti quello della disoccupazione che è raddoppiata ed è dato apparente perché, se teniamo conto delle migliaia di persone in cassa integrazione, la mancanza di lavoro effettivo supera il 10%”.

Qualche speranza in più sembra però emergere, in particolare per quanto riguarda la produzione industriale che nell’ultimo trimestre ha conosciuto una timida ripresa (+1,3) così come le ordinazioni (2%) con il fatturato che è rimasto pressoché stabile (0,2%).

Non si può dire lo stesso per l’artigianato dove, secondo i dati stilati dalla Camera di Commercio, la produzione ha subito un calo dello 3,2% e degli ordini dello 0,6%. Ancor peggio il settore del commercio e dei servizi dove il volume d’affari è sceso rispettivamente del 10% e del 2%.

Confrontato con il 2° trimestre dello scorso anno, è calato di 248 unità il numero di imprese attive sul territorio, così come il numero di dipendenti che è sceso dagli 81,5 mila del dicembre 2007 ai 7,6 mila di marzo 2013. All’opposto sono invece incrementate le cessazioni di lavoro, in totale 7,7 mila da aprile a giugno, ben 900 in più rispetto ai primi tre mesi dell’anno.

“Il cosiddetto Sistema Lecco – ha commentato l’assessore Conrater – ha frenato le difficoltà in questi anni ma ora non basta più. Se non si fanno altri interventi di altro genere la situazione rischia di essere incontrollabile”.

Un dato positivo giunge invece dal calo delle ore autorizzate di cassa integrazione ordinaria rispetto al passato trimestre (-65%) e rispetto al 2° dell’anno precedente (-55%). Rispetto al 1° trimestre cala anche la cassa straordinaria, con un crollo quasi del 50%.

Questo calo è però da rapportare al picco “record” di ore di cassa integrazione autorizzate tra gennaio e marzo e che quindi ridimensiona negativamente l’intero semestre, come ha d’altronde sottolineato il ricercatore del Gruppo CLAS, Gianni Menicatti.

Anche sulla cassa in deroga si è assistito ad una diminuzione da gennaio a marzo (con 727 lavoratori in meno coinvolti) ma il problema qui è un altro: “La realtà – ha sottolineato il vicepresidente di Network, nonché segretario provinciale della Cgil, Wolfango Pirelli – è c’è enorme domanda che resta senza risposta perché mancano risorse per i decreti. Abbiamo stimato risorse fino a settembre, per terminare l’anno urge un rifinanziamento”.