LECCO – Si è svolto martedì l’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico per il Gruppo Lucchini, a cui fa capo lo stabilimento di via Arlenico a Lecco, dove è da più di due mesi che i lavoratori non timbrano il cartellino. L’azienda è stata commissariata alla fine del 2012 e sul destino dei lavoratori pende ancora una gigantesca incognita.
“E’ ormai da molti mesi che i dipendenti della Lucchini stanno bloccando l’uscita del prodotto finito, che è la vergella, dallo stabilimento di Lecco – spiega Mauro Castelli, Segretario della Fiom Cgil di Lecco – E’ una precisa strategia messa in atto per poter dire la nostra sui tavoli istituzionali e di trattativa visto che i lavoratori sono a casa ormai da più di due mesi e nessuno ha saputo, ho voluto, dire fino ad oggi quando si potrà riprendere a lavorare. Ricordiamo, infatti, che il valore della vergella che si trova all’interno del sito produttivo di Lecco, si aggira intorno ai 6 milioni di euro e che purtroppo è già stato svuotato il magazzino billette, cioè il magazzino della materia prima indispensabile per riaccendere il laminatoio”.
Castelli è unico rappresentante dei sindacati lecchesi provinciali all’incontro al Ministero, accompagnato dai delegati Matteo Elia e Valter Rosa; con loro anche l’onorevole Lucia Codurelli (Pd) oltre ai rappresentanti del Governo, il commissario straordinario Piero Nardi (con il preciso compito di trovare i capitali per rimettere in sesto il Gruppo), i rappresentanti delle Istituzioni locali e le Organizzazioni Sindacali nazionali e territoriali.
Un incontro non privo di momenti di tensione, come spiegato dal segretario Fiom, soprattutto quando il commissario straordinario Piero Nardi, e i rappresentanti del Governo, hanno esplicitamente chiesto di rimuovere il blocco della portineria affinché si possa consegnare la vergella depositata. “Abbiamo sottolineato che la prossima settimana avremo un incontro con la dirigenza dell’azienda – ha proseguito Castelli – e che potremmo anche valutare uno sblocco del materiale ma a patto che ci vengano date precise garanzie circa il futuro produttivo e occupazionale dello stabilimento di Lecco”.
Il Commissario straordinario ha sottolineato l’intenzione di non smembrare il Gruppo per procedere alla vendita separata dei siti produttivi che lo compongono.
“Lecco, quindi, non sarà venduto separatamente – ha sottolineato Castelli – Nardi ha tempo sei mesi all’interno della procedura prevista per l’amministrazione straordinaria, per trovare un possibile acquirente disposto a ritirare l’intero gruppo Lucchini. Se così non fosse, però, potremmo trovarci poi all’interno di una procedura fallimentare e la situazione si complicherebbe drammaticamente soprattutto per i lavoratori”.