Non solo La Nostra Famiglia.. anche alla Sacra Famiglia è scontro sindacale

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Lavoratori in sciopero al 19 febbraio alla Sacra Famiglia

La fondazione religioso ha sede a Lecco e Perledo

LECCO – Se nelle ultime settimane tiene banco la vicenda sindacale dei lavoratori de La Nostra Famiglia, non va meglio ai dipendenti di un’altra “famiglia” magari meno nota eppure attiva nel lecchese con due sedi, a Lecco e a Perledo: è la Fondazione Sacra Famiglia, ente religioso che si occupa della cura degli anziani, dei disabili gravi e negli ultimi tempi si è interessata anche dell’ospitalità ai profughi, almeno fino allo scorso anno.

I lavoratori si mobiliteranno il 19 febbraio con uno sciopero e manifestazione davanti alla curia di Milano. A spiegarne le ragioni è la segretaria della Cisl Funzione Pubblica, Franca Bodega:

“La vicenda dei lavoratori della Fondazione Sacra Famiglia non è meno drammatica di quella della Nostra Famiglia – spiega Bodega – Costretti per necessità, nel 2017, a rinunciare a 1000 euro a testa per tre anni (una cifra pari a oltre 3 milioni di euro) per poter colmare un rivelante buco di bilancio ed evitare la catastrofe, la Fondazione ha dichiarato nel settembre del 2019 l’intenzione di applicare il contratto UNEBA dal 1 gennaio 2020.”

Franca Bodega, segretaria Cisl Fp Monza Brianza Lecco

“I dipendenti oggetto di questo cambiamento – prosegue la sindacalista – sono ex lavoratori pubblici , che nel 2000 sono stati depubblicizzati e che si sono visti applicare il contratto ARIS sanità che, come per i colleghi della Nostra Famiglia, non vede il rinnovo da 13 anni. Anche i lavoratori della Sacra Famiglia si vedono sfilare sotto il naso il dovuto rinnovo tanto atteso con l’applicazione di un contratto ancora più al ribasso con 38 ore al prezzo di 36 e diritti e retribuzioni fortemente tagliati. Nonostante mesi di trattative l’azienda ha deciso di non proseguirle e ora dal 1 gennaio applica questo contratto senza integrativo L’indignazione è la stessa e la beffa per i lavoratori è la medesima”.

“Nonostante evidenti cause esogene (la riabilitazione è la cenerentola del servizio sanitario con rette non adeguate alle prestazioni erogate), che crea difficoltà a chi opera nel settore (Don Gnocchi, Sacra Famiglia e Nostra Famiglia sono sulla stessa barca), dobbiamo anche addossare molte delle colpe di queste situazioni all’incapacità di gestione delle direzioni e degli enti abituate da troppo tempo ad affidarsi alla provvidenza. Ora – dice ancora Bodega – è troppo facile e semplice usare i lavoratori come bancomat. Senza tagliare sprechi e consulenze, senza riorganizzare il lavoro in modo efficiente queste misure non risolveranno i problemi. La vicenda dei sacrifici dell’ultimo triennio per la Sacra Famiglia lo dimostrano: tre milioni di euro non sono serviti a nulla. Questi lavoratori, spesso non giovanissimi, si occupano con amore e dedizione dei nostri disabili e dei nostri anziani, ma le trattative con le organizzazioni sindacali, dopo un anno, non hanno trovato una soluzione”.