Lomagna, la rinuncia della Fiocchi Munizioni: “Per noi l’ex Rdb non è più un investimento strategico”

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Intervista al presidente Stefano Fiocchi all’indomani della clamorosa decisione di non proseguire con l’intervento a Lomagna

Fiocchi: “Il progetto risale a quattro anni fa e le circostanze industriali sono cambiate notevolmente. Preferiamo cambiare strada”

LOMAGNA – “Per noi non è più un investimento strategico. In quattro anno le condizioni del mercato sono cambiate notevolmente. E ora preferiamo puntare sull’ampliamento dell’unità produttiva negli Stati Uniti”.

Stefano Fiocchi, presidente della Fiocchi Munizioni

A parlare è Stefano Fiocchi, presidente della Fiocchi Munizioni, all’indomani della decisione, comunicata venerdì sera in consiglio comunale dal sindaco Cristina Citterio, di non proseguire con l’intervento di realizzazione di un deposito di munizioni all’interno del complesso dell’ex Rdb di via Giotto a Lomagna.

Un intervento da 12 milioni di euro

Un investimento importante che aveva sollevato anche una polveriera di polemiche con le associazioni ambientaliste pronte a dar vita a una petizione per chiedere di non realizzare un deposito di armi all’interno di un’oasi di pace e verde come il Parco del Curone.

Un rendering di quello che sarebbe stato il deposito di munizioni nell’area ex Rdb di via Giotto

“E’ vero, ormai eravamo a buon punto ed erano arrivati praticamente tutti i permessi del caso – continua Fiocchi -. Ma ci sarebbero voluti almeno altri due anni per vedere realizzato il progetto”. Troppi per la Fiocchi Munizioni che a fronte di un investimento di 12 milioni di euro, ha preferito cambiare strada. “Abbiamo rivisto il piano industriale e Lomagna non ne fa più parte. Preferiamo concentrarci sul mercato statunitense. Ringrazio l’immobiliare Sernovella, proprietaria dell’area dell’ex Rdb, per la pazienza dimostrata”.

La Giunta aveva dato il via libera al piano attuativo il 6 luglio

Il 6 luglio la Giunta Citterio aveva approvato in maniera definitiva il piano attuativo di via Giotto, etichettandolo come il il più grande intervento di riqualificazione ambientale finora pianificato sul territorio di Lomagna e molto probabilmente di tutto il Parco di Montevecchia e della Valle del Curone. In particolar modo il sindaco aveva espresso il proprio plauso per la riqualificazione di un’area di oltre 65.000 mq con l’eliminazione di strutture produttive dismesse in stato di evidente degrado, con la presenza di materiali inquinanti come l’amianto.

L’ingresso all’area ex Rdb in via Giotto a Lomagna

I ruderi dell’ex Rdb resteranno invece ancora in “bella” mostra probabilmente per molto tempo. Impossibile sapere, almeno per ora, se l’immobiliare Sernovella abbia in tasca il cosiddetto piano B, ovvero abbia già sondato possibili attori interessati all’area. Dal canto suo

“Il mondo economico viaggia ben più veloce della burocrazia”

Fiocchi non si sbilancia e non dice se quello a Lomagna, dove la creazione del deposito di munizioni avrebbe garantito una trentina di posti di lavoro, è un addio definitivo: “Di questi tempi, con la velocità a cui viaggia il mondo economico, non si possono mai usare le parole sempre e mai. Per ora abbiamo scelto così. Quello che è certo è che il mondo industriale viaggia a una velocità ben diversa da quello della burocrazia”. Tanto che, nel giro di quattro anni, sono cambiate necessità, priorità e scelte. “Lasciamo Lomagna per una precisa scelta industriale e non certo per il clamore sollevato dalle associazioni pacifiste e ambientaliste”.