Voss Osnago, passo in avanti nella trattativa: scongiurati i licenziamenti al 31 marzo

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La direzione aziendale si è mostrata per la prima volta disponibile a utilizzare tutti gli ammortizzatori sociali possibile

Martedì prossimo nuovo incontro per sottoscrivere un accordo di percorso che salvaguardi il futuro occupazionale dei 70 lavoratori

OSNAGO – Un primo, importante passo in avanti. E’ quanto è stato registrato giovedì, dopo 39 giorni di presidio fuori dai cancelli, nella trattativa che vede contrapposti i lavoratori della Voss Osnago e la direzione aziendale della multinazionale tedesca. Dopo settimane di contrapposizioni, culminate nella proclamazione dello sciopero da lunedì a venerdì (dopo la richiesta della proprietà ad alcuni lavoratori di rientrare al lavoro per riordinare lo stabilimento), oggi è arrivato l’atteso punto di svolta.

I sindacalisti Lorena Silvani e Domenico Alvaro, rispettivamente della Fim Monza Brianza Lecco e della Fiom Lecco, presenti all’incontro insieme alle Rsu parlano infatti di “impegni importanti assunti dall’azienda che valutiamo positivamente”. In particolar modo, viene vista con favore la disponibilità a utilizzare tutti gli ammortizzatori sociali possibili, scongiurando di fatto i licenziamenti che altrimenti sarebbero scattati dal 1° aprile al termine del blocco dei licenziamenti contestuale all’emergenza Covid. “Nei prossimi giorni si proseguirà con un confronto serrato volto al raggiungimento di un accordo quadro che definisca l’intero percorso a salvaguardia di tutti i posti di lavoro”.

Domenico Alvaro e Lorena Silvani

Fino a quel momento il presidio andrà avanti per continuare a ribadire la compattezza dei lavoratori in questa vertenza. “Oggi abbiamo registrato un’apertura importante da parte della proprietà presente con l’amministratore delegato Socrate Rossi, l’avvocato  Roberto Podda e il consulente Pierluigi Gherardini, insieme al responsabile delle relazioni industriali di Api Lecco Mario Gagliardi. Abbiamo infatti ottenuto la disponibilità a utilizzare, anche per un lungo periodo, tutti gli ammortizzatori sociali possibili per i lavoratori in modo da evitare che finito il periodo di cassa integrazione per il Covid, il 31 marzo, gli operai si trovino disoccupati”. Il che equivale alla possibilità di avvalersi di ulteriori settimane di cassa integrazione per il Covid (se e nella misura in cui verrà prorogata dal Governo) e di avvalersi anche della cassa integrazione straordinaria della durata di un anno in modo da agevolare i lavoratori in un percorso di ricollocazione professionale.

L’azienda ha altresì ribadito l’intenzione di cessare l’attività della torneria di via Stoppani mentre è ancora aperto un seppur minimo spiraglio per il mantenimento del polo industriale. “Questa strada, così come quella di un’eventuale reindustrializzazione dell’area con l’impianto di una nuova produzione e di nuovi macchinari, è in salita, ma non è ancora preclusa”.

Le parti si incontreranno di nuovo martedì prossimo, 26 gennaio, per sottoscrivere l’impegno a un accordo di percorso che va nella direzione del ricollocamento del personale, utilizzando tutte le possibilità previste da Regione e Provincia, attraverso l’unità di crisi.

I sindacalisti hanno anche accolto con favore la decisione dell’azienda di stracciare le lettere di richiamo inviate ad alcuni lavoratori presenti al presidio e anche il richiamo al lavoro, da cui era scaturito lo sciopero di questa settimana. Dopo settimane di scontri e posizioni molto distanti, la vertenza sembra quindi prendere una nuova piega che va verso una conciliazione. “Al momento sono solo parole. Smobiliteremo quando sottoscriveremo l’accordo scritto” concludono i sindacati, convinti che proprio la fermezza e la compattezza dei lavoratori, in presidio h 24 da ormai 39 giorni abbia portato l’azienda a compiere un passo finora inimmaginabile.