Pasto fuori casa? A Lecco il panino più caro d’Italia

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LECCO – Quanto ci costa il pasto fuori casa? A Lecco carissimo se si sceglie di mangiare un panino. E’ quanto emerge dall’inchiesta della FIPE, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi che ha analizzato non solo le abitudini degli italiani ( che nel 2012 gli italiani hanno speso tra bar e ristoranti il 35% dell’intera spesa alimentare, contro la media europea che si attesta sul 32%) ma anche i prezzi dei prodotti maggiormente consumati.

Con 1,5 miliardi di consumazioni all’anno tra caffè, brioche e cappuccini, gli italiani eleggono il bar quale luogo preferito per fare colazione e Brioche o cornetto, più cappuccino o caffè sono la combinazione ideale.

Ecco quindi i prezzi del caffè: i più cari si pagano generalmente in Emilia Romagna, in particolare a Ravenna (1,08 euro), Ferrara (1,07 euro), Bologna (1,04 euro, lo stesso valore di Bolzano). Le tazzine più economiche si consumano invece tra Bari (0,77 euro), Reggio Calabria (0,77 euro) e Cagliari (0,83 euro). A Lecco siamo invece sui 0,99 euro, leggermente più caro di Como dove invece si paga mediamente 0,97 euro.

Prezzi diversi anche per il cappuccino, che passa dall’1,03 euro di Roma all’1,56 di Bolzano. Significativamente alte le cifre anche tra Veneto e Friuli Venezia Giulia: a Trieste un cappuccino costa 1,48 euro, a Verona 1,42, a Pordenone 1,41 euro (contro ad esempio l’1,27 euro di Milano).
Dato curioso, a Palermo il cappuccino costa in proporzione molto più del caffè: 0,88 euro per un caffè contro ben 1,46 euro per un cappuccio. Non va molto meglio a Lecco dove il prezzo si aggira intorno ai 1,38 euro.

La FIPE sottolinea come la crisi economica abbia avuto i suoi effetti sugli stili alimentari degli italiani e il pranzo è quello che ne ha risentito di più: il consumo di questo pasto tra le mura domestiche decresce progressivamente, passando dall’84,5% degli italiani al 74,3% di oggi. E se venti anni fa per oltre il 78% degli italiani il pranzo era il pasto principale della giornata, oggi questa percentuale è scesa drasticamente di ben dieci punti. E se prima gli italiani consumavano il pranzo tra le mura domestiche ora lo fanno tra le mura dell’ufficio.

Nonostante i ripetuti allarmi di dietologi e nutrizionisti acqua minerale e panino restano la combinazione preferita degli italiani in pausa pranzo. A seguire pizza, primi piatti e insalate.

Lo scontrino medio del pranzo fuori casa può essere calcolato in circa 7,40 euro, tuttavia, come già avvenuto per caffè e cappuccio, le variazioni di prezzo per un panino sono notevoli considerando i diversi capoluoghi di provincia italiani.

Qui arriviamo al ben poco auspicato primato lecchese, città eletta già per il secondo anno come quella dal panino più caro d’Italia, ben 4,11 euro contro i 1,65 euro di Arezzo e i 2,89 euro dei cugini comaschi. Un prezzo, quello lecchese, in aumento rispetto al 2012 quando la FIPE lo aveva stimato a 3,97 euro. A Milano si parla invece di 3,64 euro, mentre Roma si attesta su 2,80 euro e Napoli su 2,57 euro, a Bergamo 3,89 euro e 3,55 euro ad Aosta.

Spostandosi in fascia serale, l’associazione ha evidenziato come le città principali dell’happy hour siano Milano, Torino, Roma e Firenze, mentre per quanto riguarda la cena la pizza resta il piatto principe e la pizzeria è scelta da un italiano su due rispetto al ristorante.