Reddito di Cittadinanza: 700 lecchesi verso l’Assegno di inclusione

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Da gennaio cambia il sussidio destinato ai meno abbienti. In provincia sono oltre settecento gli attuali percettori

Nel lecchese, la metà degli “occupabili” ha ottenuto almeno un lavoro. Controlli: 163 beneficiari sanzionati e 27 hanno subito la revoca del beneficio

 

LECCO – Addio reddito di cittadinanza: come è noto, il Governo Meloni ha deciso di eliminare l’attuale sussidio a contrasto della povertà e di sostituirlo con l’assegno di inclusione, che entrerà in vigore da gennaio 2024.

La novità interessa sul nostro territorio oltre settecento persone e le loro famiglie: ammontano infatti a 774 gli attuali beneficiari del reddito di cittadinanza in provincia di Lecco.

Il nuovo strumento può essere fruito da quei nuclei familiari che comprendano una persona con disabilità, un minorenne o un ultra-sessantenne e che siano in possesso di determinati requisiti, relativi alla cittadinanza o all’autorizzazione al soggiorno del richiedente, alla durata della residenza in Italia e alle condizioni economiche, per un beneficio non inferiore ai 480 euro annui  e per un periodo continuativo non superiore a diciotto mesi, rinnovabile per altri dodici.

Per i soggetti occupabili, tra i 18 e i 59 anni che non rientrano nelle categorie ‘fragili’, il beneficio decadrà alla prima offerta di lavoro rifiutata, se non inferiore al 60% dell’orario a tempo pieno e con paga non inferiore ai minimi salariali.

Centro per l’impiego a Merate

Se in condizioni di povertà assoluta, i soggetti nella fascia tra i 18 e i 19 anni saranno inseriti in percorsi di inserimento lavorativo durante i quali gli verrà riconosciuto, nell’attesa di un’occupazione, un contributo di 350 euro mensili per un massimo di dodici mesi.

Gli ‘occupabili’ e gli ‘esonerati’

Secondo i dati che si sono stati forniti dalla Provincia, degli attuali percettori di reddito di cittadinanza nel lecchese sono 346 quelli ‘obbligati’ alla condizionalità del beneficio, ovvero che devono garantire l’immediata disponibilità al lavoro e l’adesione ad un percorso personalizzato per l’inserimento lavorativo. Potrebbero essere altrettanti, dunque, i cittadini che dal 1 gennaio saranno indirizzati verso il cosiddetto ‘SDA’ (Strumento di attivazione) per la ricerca di un impiego o di partecipazione a corsi di formazione professionale.

Sono invece 265 i beneficiari che oggi sono esclusi da questi obblighi perché affetti da disabilità, iscritti a corsi di studio o occupati con contratti consentiti dalla normativa che regola il sussidio.

Infine sono 163 gli utenti esonerati perché impegnati nella cura di familiari con gravi disabilità, non autosufficienti o di minori fino a tre anni, le donne in stato di gravidanza, i frequentanti di corsi di formazione o tirocini e le persone occupate con redditi inferiori alla soglia prevista.

Tutti dovranno ripresentare domanda all’INPS che vaglierà le richieste per l’ammissione o meno alla nuova misura prevista. La richiesta dovrà avvenire tramite  l’iscrizione del richiedente al nuovo Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL) gestito dall’ente previdenziale e attraverso la sottoscrizione del “Patto di Attivazione Digitale”.

“Da noi funzionava”

Dall’introduzione del reddito di cittadinanza, nel 2019, sono state 3282 le richieste per l’ottenimento del sussidio da parte di cittadini della provincia di Lecco.

“Oltre il 90% di loro è stato contattato dai centri per l’impiego e ha stipulato il patto di servizio – spiega Carlo Malugani, consigliere provinciale delegato alle politiche del lavoro – da noi devo dire che il reddito di cittadinanza ha funzionato nel ridare occupabilità alle persone in stato di bisogno”.

Carlo Malugani
Il consigliere provinciale Carlo Malugani

Il report dello scorso anno della Provincia di Lecco aveva evidenziato come il 49% dei convocati aveva ottenuto almeno un contratto di lavoro, un quarto era stato invece avviato a percorsi di politiche attive per la ricerca di un’occupazione e la restante parte aveva invece subito la decadenza, revoca o termine del sussidio da parte dell’INPS.

Gli ultimi dati sono contenuti in un nuovo rapporto che sarà presentato venerdì dalla Provincia.

Centri per l’impiego potenziati

“Ci stiamo preparando per attivare le procedure previste dal decreto – spiega Malugani – Stiamo implementando il personale dei nostri centri per l’impiego che a regime disporranno di 84 addetti, con 64 nuovi ingressi tramite concorsi in fase di conclusione. Già oggi sono presenti figure specifiche per seguire le pratiche legate ai percettori del reddito di cittadinanza, con due addetti a Merate e quattro a Lecco, che proseguiranno il loro lavoro occupandosi di quanto concernerà l’assegno di inclusione, quindi con le convocazioni dei percettori, i controlli e i percorsi di inserimento lavorativo”.

A proposito dei controlli: dal gennaio 2022 ad oggi, sono 304 le raccomandate inviate dai Centri per l’Impiego di Lecco e Merate ai beneficiari del reddito di cittadinanza che non si sono presentati al colloquio, sono state erogate in totale 163 sanzioni amministrative e 27 percettori si sono visti decadere il sussidio.