Saldi: al via sabato, tra le speranze dei commercianti

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LECCO – Siamo alla vigilia dei saldi invernali, già partiti in tre regioni del sud d’Italia (Basilicata, Sicilia e Campania) ed in arrivo in Lombardia da sabato 5 gennaio.

Secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio ogni famiglia spenderà 359 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento ed accessori, per un valore complessivo di 5,6 miliardi di euro, pari al 18% del fatturato annuo del settore. Anche a Lecco c’è molta attesa tra i commercianti, dopo un Natale che sembra non aver per nulla convinto:

“Ci auguriamo che i saldi possano essere nuovo impulso per il commercio anche se, visto l’andamento non entusiasmante dei consumi durante le feste natalizie, i dubbi rimangono – ha spiegato il direttore di Confcommercio Lecco, Alberto Riva.

Anche gli sconti applicati sotto le feste sembrano essersi rivelate un boomerang per gli esercenti: “Le promozioni sono state un provvedimento che di fatto avvantaggiava chi era ben strutturato e in alcuni contesti non sono state attuate. Altri commercianti invece, un po’ camuffate o esplicite, le hanno fatte creando problemi sul mercato” ha sottolineato Riva riferendosi a quanto denunciato nei giorni scorsi anche da Alberto Negrini, presidente del distretto di Lecco centro per Confcommercio (vedi articolo).

“Complessivamente – ha concluso il direttore – i consumi su Natale non hanno portato risultati allettanti e speriamo che i saldi possano dare una boccata d’ossigeno ai commercianti”.

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base:

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione.

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.

5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.