LECCO – Migliora la situazione per le imprese rispetto la seconda metà del 2012, ma per Confindustria anche a Lecco si è ben lontani dal parlare di ripresa.
Sul versante tendenziale, i dati elaborati dall’Osservatorio congiunto di Lecco e Como risultano positivi, con maggiore enfasi per l’attività produttiva (+4,3%) e il fatturato (+3,2%). La congiuntura con il semestre gennaio-giugno 2013 rivela invece una riduzione della domanda (-2,4%), da un lato, e, dall’altro, una stabilità nei livelli di attività produttiva (+0,8%) e di fatturato, che non segnala variazioni.
Le previsioni sulla prima metà del 2014 sono positive per i tutti e tre indicatori esaminati (in media +1,9%). In linea generale, lo scenario descritto dall’associazione degli industriali mostra alcuni modesti elementi di miglioramento rispetto a quanto riscontrato per il precedente semestre; sussistono tuttavia rilevanti differenze a carattere dimensionale e a livello settoriale.
Confindustria denuncia che continuano peraltro a manifestarsi criticità legate alla stagnazione del mercato nazionale, all’inasprimento delle condizioni nel rapporto tra le imprese e gli Istituti di credito ed allo scenario occupazionale.
Sul fronte della domanda lo scenario per le aziende di Lecco conferma il rallentamento rispetto ai primi sei mesi dell’anno riscontrato a livello congiunto, con un dato che si attesta al -7,7%. Per contro, le previsioni per la prima metà del 2014 si attestano a +4,1%, prefigurando quindi un recupero solo parziale e ancora molto lontano dai livelli pre-crisi.
“I dati che emergono dall’Osservatorio – commenta il Presidente di Confindustria Lecco, Giovanni Maggi – confermano il persistere dello scenario di difficoltà nel quale le aziende del territorio si trovano ad operare, con una gravità maggiore legata al mercato interno che risulta pressoché stagnante. Per quanto ci siano alcuni piccoli segnali positivi, alcuni dei quali emergono anche dalla nostra indagine, il nostro Paese è ben lontano dal vero recupero, che sarà possibile solo a condizione che vengano attuate serie riforme strutturali”.
“Anche il leggero aumento previsto per la domanda che l’indagine ha registrato, infatti, non coincide certamente con un aumento dei margini – continua Giovanni Maggi – Siamo ancora estremamente preoccupati per la congiuntura economica e questo è un ulteriore elemento critico, poiché riduzione dei margini significa evidentemente blocco degli investimenti”.
Nel lecchese l’indicatore associato alla capacità produttiva risulta positivo sul versante tendenziale mentre mostra un rallentamento a livello congiunturale. Il raffronto con la seconda metà del 2012 si attesta a +2,8%, mentre la variazione rispetto al primo semestre 2013 si chiude a -3,5%.
Il fatturato per le imprese lecchesi e comasche rispetto al secondo semestre del 2012 registra un +3,2%, grazie soprattutto all’incremento registrato nei primi sei mesi dell’anno. Nel confronto congiunturale con la prima parte dell’anno non si hanno invece variazioni.
Le vendite nel trimestre ottobre-dicembre all’interno dei confini nazionali risultano statiche. Si riscontra uno scenario migliore, invece, per le vendite all’estero. Per i primi sei mesi del 2014 non si prevedono particolari variazioni: le aziende prevedono un lieve incremento, comunque inferiore al punto percentuale (0,6%).
“In provincia di Lecco il crollo della domanda interna ha pesato molto sulle imprese – commenta il presidente Maggi – Questi dati, che provengono dal nostro territorio ma che sono riscontrabili ovunque in Italia, dovrebbero far riflettere chi ci governa e chi prende le decisioni, tanto a Roma quanto a Bruxelles. Se non mettiamo le persone in condizione di spendere, l’economia non vedrà la ripresa. Le nostre aziende riescono ad andare avanti grazie all’export che, peraltro, nell’ultimo trimestre del 2013 non ha rivelato le buone performance dei mesi precedenti.”
Le aziende di Lecco e di Como continuano a segnalare difficoltà nei rapporti con gli istituti di credito. Nel secondo semestre, oltre il 25% del campione ha segnalato un peggioramento nelle condizioni praticate sulle commissioni bancarie, sulle garanzie e sui tassi di interesse, a fronte di un miglioramento indicato solamente nel 6,2% dei casi.
Si continua a rilevare a livello occupazionale una situazione di generalizzata stabilità per le imprese dei due territori. Per la prima parte dell’anno le imprese non prevedono particolari cambiamenti ed anche in questo caso prevalgono i giudizi di stabilita.
“Nella seconda parte del 2013 abbiamo assistito ad un lieve miglioramento circa l’utilizzo degli ammortizzatori sociali ordinari – segnala il Direttore di Confindustria Lecco, Giulio Sirtori – I dati ovviamente devono essere analizzati considerando la grave situazione registrata negli ultimi due anni, durante i quali molte aziende in difficoltà sono state costrette a ricorrere a forme di cassa integrazione ordinaria e straordinaria. Una seria riforma del mercato del lavoro è indispensabile al Paese: tutti i nodi critici e l’inadeguatezza dell’assetto attuale Confindustria li ha sottolineati da subito e non è pensabile di procrastinare ulteriormente il momento di affrontarli”

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