Siderurgia e concorrenza cinese, API: “Serve equità sul mercato”

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Luigi Sabadini, presidente Api Lecco
Luigi Sabadini, presidente Api Lecco
Luigi Sabadini, presidente Api Lecco

LECCO – L’Api di Lecco torna ad alzare la voce contro l’esportazione di acciaio cinese al di fuori delle condizioni di mercato e prende posizione sul Ttip, il Parternariato Transatlantico per il commercio e gli investimenti, in corso di negoziato tra Unione Europea e Stati Uniti d’America.

Già nello scorso mese di dicembre, la posizione di Api a questo proposito era stata formalizzata a Confapi in occasione dell’incontro di Giunta nazionale tenutosi a Roma, e quindi era stata sottoposta ad Antonio Tajani, Vice Presidente Vicario al Parlamento Europeo, il quale si era fatto carico in prima persona delle istanze avanzate.

“Il Parlamento Europeo, non avendo riconosciuto al Governo di Pechino lo status di economia di mercato, ha dimostrato di avere a cuore il futuro delle imprese siderurgiche del Continente e di non voler lasciare l’Europa indifesa davanti a evidenti distorsioni del mercato” ha dichiarato il Presidente dell’Api di Lecco Luigi Sabadini, riprendendo la forte presa di posizione espressa da Jean-Claude Junker, Presidente della Commissione Europea, al G7. “Ora attendiamo che anche l’Organo Esecutivo dell’Unione adotti soluzioni analoghe”.

“È fondamentale mantenere le misure di antidumping già in essere – ha aggiunto Maria Luisa Meroni, Responsabile della Commissione Internazionalizzazione di Api Lecco – soprattutto per quanto riguarda il settore siderurgico. Non solo la concorrenza cinese mette seriamente a rischio la sopravvivenza delle nostre imprese, ma vìola anche chiaramente le regole del libero mercato; basti pensare alle continue ingerenze e ai finanziamenti del Governo cinese”.

Alla luce di queste criticità nell’ambito di rapporti commerciali con Pechino, comunque vitali per le nostre piccole e medie industrie già provate dalla crisi economica, l’Api propone, anche a livello nazionale, di riconoscere alla Cina il Mes (Market Economy Status) solo in casi e settori specifici, in modo da non ostacolare opportunità importanti per la nostra economia.

Maria Luisa Meroni
Maria Luisa Meroni

Un analogo realismo privo di preclusioni ideologiche caratterizza il giudizio dell’Associazione delle Piccole e Medie Industrie a proposito del Ttip. “Il Trattato Commerciale con gli Stati Uniti è irrinunciabile, visti gli importanti vantaggi economici che arrecherà” – sostiene Sabadini, alla luce di recenti studi che quantificano a 120miliardi di euro i benefici economici per il Vecchio Continente in soli dieci anni dall’entrata in vigore del trattato, e la creazione di 30mila nuovi posti di lavoro solo in Italia.

“Ciò nonostante, riteniamo essenziale valutare con maggiore attenzione i rapporti di forza che andrebbero a instaurarsi tra aziende statunitensi ed europee – afferma Meroni. “È necessario riesaminare il riconoscimento Dop e Doc che attualmente sarebbe riservato solamente a 200 prodotti europei su oltre 1500 eccellenze oggi tutelate da quei marchi, ed evitare assolutamente anche ogni disparità negli standard di produzione per non penalizzare ulteriormente le nostre imprese, cuore pulsante della nostra economia e concreta possibilità di rilancio per l’Italia e l’Europa”.