Premana. Centrale idroelettrica in Fraina. Società fa causa al Comune: chiesti 8 milioni di euro

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Torrente Fraina Manifestazione

Il sindaco di Premana Elide Codega: “Non sono per nulla tranquilla”

La Energia Futuro srl avrebbe dovuto costruire la centrale idroelettrica ora chiede a Comune, Provincia e Regione un maxi risarcimento

PREMANA – Si riaccendono i riflettori su una vicenda molto dibattuta a Premana relativa alla centrale idroelettrica dell’Alpe Fraina, ad oggi non ancora realizzata.

“Speravo che il diniego, ovvero il ‘no’ della Provincia di Lecco alla sua realizzazione avesse chiuso la partita, invece non è così”, commenta mestamente il sindaco Elide Codega.

Nei giorni scorsi il sindaco ha ricevuto la documentazione del ricorso fatto al Tribunale Superiore delle acque pubbliche da parte dell’azienda Energia Futuro srl per la mancata realizzazione della centrale idroelettrica di Fraina, chiedendo un maxi risarcimento di ben 8 milioni di euro.

La causa è intentata nei confronti del Comune di Premana, della Provincia di Lecco e di Regione Lombardia, i tre enti coinvolti.

Nel suo ricorso, la Società valtellinese, di proprietà dell’architetto Marco Bissi con sede legale a Sondrio, snocciola punto per punto l’intera vicenda arrivando a chiedere un maxi risarcimento.

Elide Codega sindaco di Premana
Il sindaco di Premana Elide Codega

Una vicenda complicata e tortuosa, iniziata nel 2007 (quando sindaco è Pietro Caverio) e la società Energia Futuro srl chiede la concessione di derivazione alla Provincia di Lecco ottenendola nel 2012.

La vicenda si protrae negli anni con non poche polemiche tra favorevoli e contrari, tra questi ultimi ci sono gli stessi alpigiani dell’Alpe Rasga che si appellano al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) senza però ottenere l’annullamento della procedura.

Nel frattempo si susseguono le amministrazioni comunali: a Caverio subentra il sindaco Silvano Bertoldini (2009 – 2014), quindi viene eletto Nicola Fazzini che resta in carica fino al novembre 2016 quando il Comune viene Commissariato (causa del commissariamento è proprio la questione della centrale) fino alle nuove elezioni del 2017 con l’elezione dell’attuale sindaco Elide Codega.

Si arriva così in tempi recenti, con la Provincia di Lecco che, nell’Ottobre scorso, dà il diniego alla realizzazione della centrale idroelettrica. Tutto sembra finito e quasi dimenticato, ma non per l’azienda valtellinese che impugna le carte e fa causa a Comune, Provincia e Regione chiedendo un maxi risarcimento di ben a 8 milioni di euro.

“Non voglio entrare nel merito delle scelte fatte da altri enti, men che meno fare allarmismi o ridestare vecchie diatribe – taglia corto il sindaco Codega – Quello che adesso mi preme, è far sapere ai cittadini che la questione non è chiusa e informarli su ciò che dovrà affrontare il comune nei mesi a venire e probabilmente negli anni a venire. Nella più rosea delle previsioni, ipotizzando un’archiviazione del caso o una sentenza di non luogo a procedere, ci ritroveremo a dover pagare ‘solo’ diverse migliaia di euro di spese legali. Diversamente, dovremo risarcire la Energia Futuro srl per la parte che ci competerà, scucendo una cifra che al momento non possiamo minimamente stimare”.

In questo secondo caso il comune di Premana dovrà affrontare momenti difficili: “Avremo un bilancio ingessato, senza la possibilità di fare investimenti. Dico questo a ragion veduta – prosegue il sindaco, ricordando ciò che è successo al comune di Castione Andevenno – coinvolto in una causa simile che si è chiusa nel 2018, con il comune chiamato a risarcire in tre anni l’azienda Energia Ambiente spa per un importo pari a 850 mila euro”.

Il sindaco Codega ammette di “non essere per nulla tranquilla”, concludendo: “Ribadisco, non voglio fare polemiche, ma la vicenda della centrale idroelettrica di Fraina ci chiama ad una sfida difficile. Che al momento ci vede costretti ad assoldare un avvocato e, in futuro, c’è il rischio di dover risarcire per centinaia di migliaia di euro l’azienda”.

Intanto l’udienza al Tribunale Superiore delle acque pubbliche di Roma è fissata per il 26 Maggio.