Vigili del Fuoco, Fp Cgil Lombardia: “Servono urgentemente nuove assunzioni”

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In Italia, dal 2022 al 2023, il personale dei Vigili del Fuoco è stato ridotto del 10,2%

“Serve un urgente cambio di passo, a partire da nuove assunzioni di Vigili del Fuoco operativi e del ruolo tecnico-professionale”

LECCO – In Italia, dal 2022 al 2023, gli organici dei Vigili del Fuoco sono stati tagliati del 10,2%, pari a 4.240 unità, quando solo già per gli effetti della crisi climatica (tra incendi e maltempo) dovrebbero invece essere rafforzati. A registrare il dato, nei giorni scorsi, l’Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea.

La Fp Cgil da tempo ha lanciato l’allarme sulla carenza di caschi rossi, in particolare di Vigili del Fuoco operativi, che va a incidere sull’organizzazione del lavoro e le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori, con carichi ancora più pesanti da sostenere per un’attività peraltro esposta a grandi rischi per la salute, lavoro straordinario continuo, salti di riposo.

Non bastasse, i dispositivi di protezione individuale sono inadeguati, gli automezzi sono vetusti e non funzionanti a dovere, come la strumentazione, aggravando così le difficoltà e precarizzando l’azione di soccorso e tutela della popolazione, a cui sempre e comunque i Vigili del Fuoco si prestano con grande dedizione e senso di responsabilità, anche sacrificando la propria incolumità personale.

Alla denuncia della Fp Cgil nazionale, con il coordinatore Mauro Giulianella, si aggiunge quella della Fp Cgil Lombardia, con il coordinatore regionale Michele Giacalone.

“Serve un urgente cambio di passo, a partire da nuove assunzioni di Vigili del Fuoco operativi e del ruolo tecnico-professionale, anche considerando che l’età media del personale è di 48 anni. A livello nazionale il reclutamento viene fatto con il contagocce, quando ci sono già state le circa 2 mila stabilizzazioni del personale volontario e ci sono 1.000 vincitori del vecchio concorso che aspettano di entrare a tutti gli effetti nel Corpo. Come più volte segnalato, anche in Lombardia l’insufficiente dotazione organica è un elemento di criticità e già tra qualche anno, tra pensionamenti e un turnover rallentato, ci sarà il rischio di non assicurare il soccorso tecnico urgente. Non c’è tempo da perdere!” dichiara Giacalone.

“Servono più risorse da investire anche per la strumentazione, i dispositivi di protezione individuale e gli automezzi. Ad esempio, non ha ancora avuto risposta la richiesta di aumentare in Lombardia il numero minimo di autoscale da 14 a 20. Ne è arrivata soltanto una per coprire le necessità della nostra regione, che peraltro ora ha in più il comando di Monza – continua Michele Giacalone – Delle 39 autoscale totali, 8 sono dei volontari e 21 hanno più di 20 anni, si fa fatica a tenerle operative (più spesso sono in officina). Abbiamo bisogno di avere sempre almeno un minimo di 20 autoscale operative”.

“Anche la formazione e l’aggiornamento professionale mancano e sono invece importanti ai fini della prevenzione e, nonostante la carenza di personale che c’è e con le emergenze cui rispondere, ci si tuffa subito tra le acque o le fiamme. Il nostro lavoro e il nostro ruolo non hanno sufficiente riconoscimento, protezione, valorizzazione. Basti pensare che ancora non abbiamo un’assicurazione Inail né malattie professionali accreditate, il rinnovo del contratto nazionale, un ordinamento professionale aggiornato” commenta il coordinatore Fp Cgil Lombardia.

“Il Governo e i nostri vertici danno per scontato il lavoro dei Vigili del Fuoco e si approfittano della nostra professionalità e senso del dovere! Ingiustamente restano sordi alle grida di aiuto che da anni stiamo lanciando. I cittadini vedono il nostro grande impegno quotidiano e i nostri sacrifici, il governo invece si disinteressa della nostra salute e dei nostri bisogni, spremendoci come limoni, assegnandoci ore e ore di straordinario. Chiediamo rispetto e risposte concrete, li rivendichiamo, con tutta la nostra dignità, all’Amministrazione e al Governo, a partire da condizioni di lavoro e da salari migliori” conclude così Giacalone.