RUBRICA – Sorpassati bagordi natalizi e abbuffate di tutte le feste restano in gara a punirti solo i sensi di colpa e i centimetri di troppo sul giro vita.
Cosa c’e’ di meglio per sgrassarsi la coscienza di una sana e bella corsetta?
Pronti, via! Tra i vari buoni propositi del nuovo anno il più gettonato è dimagrire.
Sul fatto che tra le varie attività per perdere peso nulla batta il running non esistono dubbi: lo si trova scritto su Cosmopolitan e Vanity Fair!
E così per il risparmio di tempo. Correre, a differenza del calcetto, ha il vantaggio di non farti perdere ore su whatsapp per trovare un portiere. Basta infilare le scarpette e sei pronto per macinare chilometri.
Per ritardare il tuo tentativo di suicidio, una veloce lista di credenze errate legate alla corsa.
1.Stretching. Allungarsi prima di correre è un buon modo per scaldarsi e diminuire così il rischio di infortuni.
FALSO
E’ esattamente il contrario: lo stretching prima dell’attività favorisce gli infortuni muscolari. Per prepararsi alla corsa molto meglio camminare a passo svelto o fare del jogging leggero
2. Scarpe ben ammortizzate sono indispensabili per una migliore protezione. Una maggiore ammortizzazione e complessi sistemi di controllo nella scarpa permettono di ridurre i carichi della corsa.
FALSO
E’ correndo a piedi nudi o con delle calzature molto leggere che il corpo sviluppa abilità biomeccaniche e meccanismi di protezione molto efficaci per ridurre gli impatti.
Al contrario, tecnologici e costosi materiali “shock absorbing” portano ad una corsa più pesante che facilita gli infortuni (con buona pace di venditori e tecnici del marketing).
3. Barefoot/ natural run paleorunning et similaria. Correre a piedi nudi o con scarpe “minimaliste” è la soluzione per non avere più problemi.
FALSO
Sicuramente è sensato nei bambini e in chi non ha mai corso. In chi invece ha un piede già abituato ad una corsa con un tipo di calzatura la transizione verso modelli più leggeri deve essere molto graduale.
4. Lunghi periodi di riposo. Correre non più di due / tre volte alla settimana mette al riparo da infortuni.
FALSO
Il corpo umano ha straordinarie capacita’ di adattamento: meglio piccoli stress frequenti che grossi carichi diradati nel tempo. Per semplificare: in ottica di prevenzione infortuni sei uscite da trenta minuti sono molto meglio di tre da un’ora.
Nei programmi di allenamento, sia per neofiti sia per persone già abituate al running, è meglio prevedere dalle quattro alle sei sessioni per settimana.
5. Ginocchia. Chi corre è più soggetto ad artrosi alle ginocchia rispetto a chi non corre.
FALSO
La corsa a piedi è protettiva: sotto il carico e con l’azione muscolare le cartilagini si rinvigoriscono.
Se sono già presenti segni di usura e’ dimostrato che svolgendo un certo numero di allenamenti a settimana, i dolori vengono percepiti come meno intensi e si contrasta l’invecchiamento articolare.
6. Sovrappeso. Con i suoi carichi la corsa non e’ adatta per le persone “pesanti”.
FALSO
Chiunque sia in grado di camminare per 20 minuti continuativi e’ in grado anche di iniziare a correre.
Alternare pochi secondi di corsa a qualche minuto di camminata può essere un buon inizio.
Uno degli errori più frequenti è volere fare troppo, troppo in fretta. L’importante è essere graduali e rispettare il proprio corpo.
E visto che la vita non deve essere una corsa, concedergli il tempo necessario per adattarsi a nuovi stimoli.
Dr. Renzo Alessandro Raimondi
Fisioterapista, Osteopata, Master in Riabilitazione Dei Disordini Muscoloscheletrici
Riceve a LECCO, poliambulatorio Pentavis via Carlo Cattaneo 69
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