Fisio Online. Qual è la scarpa ideale per un bambino

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RUBRICA – Una vecchia pubblicità recitava: “Il burro è buono e ti fa bene. Il burro è scivoloso, lubrifica vene e arterie. Ecco perché dobbiamo mangiarne il più possibile!”.

Potere del mercato, delle sue proposte e dei suoi slogan accattivanti. Ci hanno fatto credere che il burro sia un alleato del benessere cardiovascolare così come a pensare che i piedi dei nostri bambini necessitino di scarpe rigide, rialzate, ammortizzate e costose per il corretto sviluppo neuromotorio.

Con buona pace di multinazionali e piccole aziende camminare a piedi nudi resta invece la scelta migliore per il corretto sviluppo del bambino.
I muscoli si allenano e si rinforzano. Il cervello, elaborando senza filtri le informazioni che arrivano dal terreno, sviluppa
strategie per un corretto sviluppo neuromotorio. Il risultato è una camminata naturale che permette di evitare rigidità che potrebbero
determinare l’insorgere di infortuni nell’adolescenza e nell’età adulta.

Il mercato pubblicitario induce molti genitori a far indossare scarpe ai figli ancora prima che siano in grado di camminare, nel convincimento di correggere e/o prevenire anomalie e deformità ossee e muscolari.
Nulla di più sbagliato.
Costringere i piedi in strutture rigide limita infatti gravemente la crescita e il movimento articolare, con l’effetto di favorire invece che prevenire l’insorgere di deformità’ come ad esempio l’alluce valgo.

Che senso ha mettere delle correzioni ancora prima che si sviluppino dei problemi?

Le scarpe non devono essere utilizzate per creare patologie inesistenti (anche se creare malati e malattie è un formidabile business). Innegabile tuttavia che vi sono ragioni (non solo sociali) che ne rendono necessario l’uso: la protezione dal freddo ed il riparo da tagli ed infezioni non altrimenti evitabili.

Per rispondere a queste necessità, senza interferire negativamente con la salute del bambino, la scarpa ideale è:
● Confortevole, larga a sufficienza e realizzata con materiali morbidi, al fine di lasciare il piede libero di muoversi e di irrobustirsi.

● Conforme alla struttura del piede: poiché il piede e’ più largo alla fine delle dita la scarpa dovrebbe rispettare questa forma, onde prevenire la spinta verso un alluce valgo.

● Priva di supporto per l’arco plantare: tutti i bambini hanno, nei primi anni di vita, un cuscinetto di grasso che ricopre l’arco plantare, che fa sembrare il piede piatto. In realtà l’arco plantare si sviluppa con la crescita, in base ai fattori genetici ed alle stimolazioni che il piede riceve. Un supporto esterno come un plantare o una scarpa con supporto impedirà all’arco di formarsi (e il piede resterà piatto).

● Piatta: non ha nessuna utilità mettere un tacco ai bambini così come posizionare il piede in discesa, sollevando la parte posteriore.

● Flessibile e leggera: garantire protezione ma permettere di percepire le sensazioni trasmesse dal terreno e neutralizzare in modo naturale (con il soli ausilio dei propri muscoli) le forze di reazione che arrivano al corpo ad ogni impatto con il suolo.

● Senza ammortizzazione né cuscinetti nel tallone per assorbire gli urti – in questo modo il piede, a contatto con il suolo, svilupperà meccanismi di protezione naturale durante la corsa e la camminata…

Se in alcune situazioni può essere vero che chi più spende meno spende, in altre spendere poco o nulla offre molti più vantaggi di quanto si possa immaginare

Dr. Renzo Alessandro Raimondi
Fisioterapista, Osteopata, Master in Riabilitazione Dei Disordini Muscoloscheletrici
Riceve a LECCO, poliambulatorio Pentavis via Carlo Cattaneo 69
MANDELLO DEL LARIO Via Dante Alighieri 35
OLGINATE via San Rocco 7
www.fisiorun.it
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