VALFURVA (SO) – Un intervento anomalo, molto complicato e faticoso ma finito nel migliore dei modi quello della scorsa notte a 2600 metri di quota, nei pressi del ghiacciaio dei Forni. L’allarme è scattato poco prima delle 18 di sabato, per un mancato rientro.
Un uomo e una donna di Roma erano usciti per una escursione; a un certo punto lui ha preferito tornare a valle mentre la signora, del 1965, voleva camminare ancora un po’ e poi scendere dal sentiero glaciologico. Erano d’accordo che si sarebbero incontrati più tardi ma il mancato rientro ha fatto partire i soccorsi. Il tempo stava peggiorando, come previsto dai bollettini meteorologici, e cominciava a diventare buio. La centrale ha attivato il Soccorso alpino, Stazione di Valfurva e poi di Bormio della VII Delegazione Valtellina – Valchiavenna, il Sagf – Soccorso alpino Guardia di finanza, impegnate in tutto una trentina di persone; sono intervenuti anche i Vigili del fuoco.
Le squadre sono partite e hanno cominciato a perlustrare la zona sia dal basso, sia dall’alto, nel punto in cui si presumeva potesse trovarsi la donna; hanno setacciato la zona ma di lei non c’era traccia. Verso le 20, per scrupolo e come ultimo tentativo prima di sospendere le ricerche, che sarebbero poi riprese l’indomani all’alba in condizioni migliori, hanno considerato anche la parte più in alto, sopra il sentiero glaciologico, fino alla bocca del ghiacciaio e lì hanno sentito le grida della donna.
Aveva sbagliato sentiero e stava cercando di riprenderlo: mentre attraversava il torrente del “Palon de la mare”, si è ritrovata con le gambe completamente bloccate da una massa di fango molto denso, sotto la pioggia forte e con il torrente che scaricava acqua e terra. I soccorritori hanno cominciato liberarla con l’aiuto di piccole pale e anche a mani nude, data la delicatezza dell’operazione. Sul posto era stato inviato anche l’elicottero di Como di Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza), abilitato per il volo notturno, che ha tentato più volte l’avvicinamento ma poi ha desistito per le pessime condizioni meteorologiche.
Alla fine la donna è stata estratta dal fango e portata con la barella fino a valle, dove c’era l’ambulanza per il trasporto in ospedale. L’intervento è terminato alle 2 di notte. “Si è trattato di una situazione singolare e del tutto inusuale rispetto alla casistica, assai diversificata, delle operazioni che fanno capo al Soccorso alpino – hanno detto -. La raccomandazione per chi non conosce il posto è di prestare molta attenzione alla segnaletica e di non avventurarsi in zone che solo in apparenza sembrano accessibili ma in realtà possono presentare insidie che solo gli esperti conoscono”.